La legislatura è ufficialmente finita. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un breve e secco comunicato, ha scritto la parola fine sul governo Draghi dopo che la situazione è precipitata ieri in Senato, con 5 Stelle, Forza Italia e Lega che hanno negato la fiducia al governo e un incredibile, e inatteso, clima di esasperato conflitto. Mattarella, ricordando il grave e difficile momento storico che l’Italia sta vivendo, ha detto che il governo fino al momento delle elezioni deve operare all’interno di una serie di limitazioni ma ha strumenti per intervenire sui dossier più importanti, dal pnnr all’inflazione, dall’aumento dei prezzi al ruolo nella guerra che ha definito con molta chiarezza “della Russia contro l’Ucraina”. Il capo dello Stato si è poi augurato che la campagna elettorale non venga vissuta dai partiti con una esasperazione politica tale da compromettere l’azione di governo. Un ennesimo, si spera non inutile come quelli fatti finora, appello alla responsabilità politica.
Per quanto riguarda la data delle elezioni, l’accelerazione delle ultime ore porta a pensare che sarà il 25 settembre, non il 2 ottobre perché oltre i 70 giorni previsti dalla Costituzione e neanche il 18 settembre, che resta però l’altra data possibile.
In serata, consiglio dei ministri per fare il punto sulle priorità da affrontare nelle prossime settimane.