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La Giunta decide di intervenire -o meglio, prevenirsi- legalmente, qualora ne si sporcasse o infangasse l’immagine e l’operato, appoggiandosi ad un legale di Cagliari. Da qui le proteste di molti cittadini -in particolare su facebook e nei vari social network, dove si è parlato di negazione della libertà di parola, addirittura di assenza di democrazia, esprimendo così il dissenso alla scelta attuata in Consiglio Comunale-, e la successiva e recente replica del sindaco Mattana. “[noi della Giunta]… riteniamo che la libertà di espressione sia uno dei principi del nostro ordinamento democratico, che cerchiamo di favorire e non limitare. Rispettiamo il diritto di critica, e riteniamo che chi ricopre un ruolo pubblico possa ricevere delle critiche che rientrano nel normale confronto democratico”. Di recente però, chiarisce il primo cittadino, ci si è spinti ben oltre: si è leso, con espressioni e immagini offensive, all’immagine dell’Amministrazione, del Comune e dei suoi dipendenti. Si è rasentata la diffamazione. “Avremmo potuto procedere con le querele” fa notare Mattana, “ma non lo abbiamo fatto, invitando solo i responsabili ad eliminare alcuni post particolarmente falsi e nocivi alla nostra immagine”.