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Massimo Zedda non ha mai avuto dubbi sulla terza candidatura a sindaco. L’aveva detto già a luglio scorso, anticipando i tempi e bruciando tutti. Poi ci sono state le regionali, il flirt con Soru mollato rapidamente al suo destino e il ritorno in coalizione con Todde, la vittoria, gli accordi, le promesse da mantenere. Alla fine, si presenta alla conquista di palazzo Bacaredda sostenuto dal campo largo a trazione 5 stelle-Pd: stessi partiti delle regionali, non entra chi a febbraio era contro Todde e i suoi.
Ormai ci ha preso gusto: questa che campagna elettorale è?
Le differenze più eclatanti rispetto alle altre due campagne elettorali sono due soprattutto: da un lato sono aumentate ovunque le esigenze di rapporto col comune, infatti per sopperire al fatto che in questi anni è stato totalmente assente c’è stato un incredibile proliferare di comitati spontanei di cittadini, che si mettono insieme per far sentire la propria voce. Secondo elemento: si è tornati indietro di anni, la gente chiede cose come sicurezza o ordinaria manutenzione o pulizia o sanità che funzioni. Cose basiche, che dovrebbero essere scontate e invece, evidentemente, non lo sono affatto.
Prende davvero in considerazione la possibilità di vincere al primo turno?Sabato e domenica mi auguro che le persone vadano a votare. Il forte astensionismo è un grande problema. Certo mi auguro la vittoria al primo turno e che dal 10 io sia il sindaco di Cagliari: ma è indispensabile che tutti percepiscano che ogni singolo voto è importante.
Ma l’astensionismo secondo lei non è il più grande fallimento della politica?
Sì, dovuto a un generale arretramento della presenza della politica a livello nazionale e locale. Non ci sono i circoli, i ragazzi non fanno più politica, non c’è contatto con i cittadini: e questo li allontana.
Faccia ai cittadini un Bignami del suo programma.
A Sant’Elia non solo spiaggia ma anche fogne e case popolari, e poi polizia municipale in piazza del Carmine, parcheggi degli assessorati aperti ai cittadini nel weekend, nuovo appalto rifiuti, riapertura dell’anfiteatro romano e di tutti i monumenti e i luoghi della cultura chiusi da anni, accelerazione sui cantieri, decoro urbano e, ripeto, ascolto dei cittadini. Non esiste una programmazione estiva, e anche su quello lavoreremo in corsa per garantirla anche nell’estete che sta per cominciare, e poi salvataggio dei finanziamenti europei che rischiamo di perdere, grazie a un lavoro condiviso fra regione, comune e città metropolitana.
Perché i cagliaritani dovrebbero votare per Massimo Zedda?
Perché è un voto per la città: saremo subito operativi.