I margini di manovra non sono ampi, in una città dove nemmeno negli ultimi cinque anni è stato trovato, o realizzato, uno spazio per i grandi eventi, l’altro “grande” tema dello stadio che non c’è può solo essere utile per capire il grande caos che dovrà gestire il futuro sindaco, o sindaca, di Cagliari. I big non verranno nel capoluogo sardo nemmeno la prossima estate: “Lo spazio c’è, alla Fiera, dove dialogheremo con la Camera di commercio per la riqualificazione dell’area. E un altro spazio può essere trovato anche a Sant’Elia”, dice il candidato sindaco di centrosinistra Massimo Zedda. Altri luoghi? Non pervenuti, perchè proprio non ci sono e sembra manchino pure le idee per trovare un’area che porti i pezzi grossi della musica nazionale e internazionale a non dover andare a Santa Margherita di Pula o nel nord della Sardegna. “Bisogna pensare ai vari tipi di eventi e al pubblico. Eventi per migliaia di persone, per mille o per centinaia”. Rientra nell’ultimo caso, quello più “intimo”, l’Anfiteatro romano: “Potrà essere riutilizzato spostando il pubblico dal lato opposto rispetto al passato, quindi senza mettere nessuna struttura. Ricordo che tutti i teatri sono chiusi, dall’Auditorium di piazza Dettori sino agli spazi che ci sono a Pirri”, prosegue Zedda.
Che, se vincerà, dovrà quanto meno trottare per fare in modo che il nuovo stadio del Cagliari diventi finalmente realtà: “Dovevano iniziare i lavori nel 2021, poi hanno fatto modifiche urbanistiche e siamo ancora qui, nel 2024, a parlarne. Speriamo sia realtà tra cinque anni, in campo c’è anche la Regione e cercheremo di sfruttare il fatto di essere della stessa parte politica. Lì, a Sant’Elia, c’è in gioco anche il futuro del rione e dei palazzi di proprietà di Area, quindi della Regione, che vanno riqualificati”. Zedda è tornato anche sul cantiere della via Roma: “Non è stato fatto uno studio legato ai trasporti, la parte del bosco va ripensata”.