Marco Isola, le palestre cagliaritane lanciano l’sos: “Fateci riaprire e con protocolli chiari, tuteliamo la salute”

A Radio CASTEDDU, Marco Isola, titolare di una delle più frequentate palestre di Cagliari, racconta: “Abbiamo rispettato i protocolli per garantire la massima sicurezza ai clienti dopodiché questo non è più bastato e c’è stata una chiusura, a mio modo di vedere, insensata. Tutto oggi non è emerso nessun studio che abbia chiarito in maniera definitiva che le palestre e le piscine fossero luoghi di contagio. Ora diteci quando e come possiamo riaprire”


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Palestre e piscine ancora chiuse, tanti soldi spesi per mettere a norma e adeguare gli impianti ai protocolli e ora i titolari incrociano le dita perché saranno decisivi i contagi dei prossimi giorni.
A Radio CASTEDDU, Marco Isola, titolare di una delle più frequentate palestre di Cagliari,  racconta: “Abbiamo rispettato i protocolli per garantire la massima sicurezza ai clienti dopodiché questo non è più bastato e c’è stata una chiusura, a mio modo di vedere, insensata. Tutto oggi non è emerso nessun studio che abbia chiarito in maniera definitiva che le palestre e le piscine fossero luoghi di contagio; non è stato in alcun modo tenuto conto che sono luoghi di salute in cui le difese immunitarie vengono rafforzate e dove i controlli erano veramente importanti, con frequenti ispezioni anche da parte delle autorità competenti, ben accettate, perché tutte rivolte alla sicurezza.
Siamo chiusi e non sappiamo di che morte dobbiamo morire. Può anche essere che lunedì prossimo le palestre vengano aperte ma adesso non sappiamo se i protocolli siano gli stessi di settembre oppure cambiati. Per noi è veramente difficile organizzare un’attività senza capire quello che dobbiamo fare per mettere in sicurezza i nostri utenti. Vediamo nei prossimi giorni, altrimenti sarà complicato aprire lunedì prossimo senza avere indicazioni precise in merito.
Ci rendiamo conto che la situazione è delicata e va presa con la serietà, il rigore che è necessario ed è  incomprensibile come questi posti di sport siano stati ritenuti così pericolosi. Forse è un po’ la cultura dello sport, della salute attraverso l’attività sportiva che è veramente estranea alla nostra classe politica. Forse viene visto un po’ come uno sfizio al quale si può rinunciare come se fosse un gelato o una caramella.
È stata fatta una tabula rasa di tutti i più elementari principi di benessere  psicofisico”, dice il titolare della palestra Tribune a nome anche dei tanti titolari di palestre che si trovano nella stessa situazione, con tanti posti di lavoro a rischio.
Risentite qui l’intervista a Marco Isola del direttore Jacopo Norfo
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