Marco, 58enne di Cagliari: “Ho l’Hiv e mille dolori, la cannabis è indispensabile”

La possibile chiusura di tutti i negozi che vendono cannabis light spaventa Marco, affetto da Hiv e in lotta con forti dolori a varie parti del corpo: “Salvini, ripensaci: con la cannabis ‘legale’ molte persone riescono a combattere la vita d’inferno che ha riservato loro il destino”. E voi cosa ne pensate?


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Nella sua vita racconta di aver fumato tanta cannabis, “ma sempre per uso terapeutico, e il discorso vale anche per quella cosiddetta ‘legale'”. Marco (il nome è di fantasia per motivi di privacy), 58enne residente nel rione cagliaritano di Is Mirrionis. La sua vita cambia nel 1983, “l’anno nel quale mi è stata diagnostica la sieropositività”. Un colpo durissimo per l’allora trentaseienne. “Ho consumato droghe pesanti, all’epoca certe cose non si sapevano ancora”, afferma, facendo capire che il contagio è arrivato utilizzando “oggetti” utili al consumo di sostanze ancora oggi proibite. “Ho dovuto affrontare un calvario molto lungo, fatto di visite mediche, ricoveri ospedalieri e cicli di cure. Nel 2014, in seguito a gravi problemi di salute, non posso più fumare, sennò rischio di lasciarci le penne. Oggi faccio uso di ansiolitici e tanti altri medicinali, ma la mia vita ‘tossica’ è solo un brutto e lontano ricordo”.

I dolori? “Ogni giorno, alle articolazioni. Nessuno, al di fuori della mia famiglia, sa che ho l’Hiv, per vivere e dar da mangiare a mia moglie faccio il venditore abusivo fuori dal mercato civico di via Quirra. “Voglio che Salvini, che si è detto tanto contrario a chi vende cannabis nei neogizi, che per quelli nelle mie stesse condizioni, o per malati di tumore o affetti da alte malattie serie, che la cannas è indispensabile. Anzi, spero che un giorno la legalizzino tutta. Non voglio vivere vivere le mie giornate tra dolori continui”.


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