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di Paolo Rapeanu
C’è chi i banchi di scuola li ha lasciati da tantissimi anni, ma dentro serba il ricordo di periodi tutt’altro che felici. È il caso di Marcella Sainas: ha 45 anni, è di Cagliari e fa la casalinga. Le superiori le ha fatte all’Azuni. Corre l’anno 1991 quando, da frequentante del quarto anno, ha dovuto ripetere l’anno. Il motivo? Le insufficienze gravi rimediate in Inglese. “L’insegnante non poteva vedermi, non ho mai saputo il motivo, forse non le ero simpatica. Mi disse che avrebbe fatto di tutto per bocciarmi. I miei scritti venivano valutati con 3, massimo 4. Ma ho continuato a frequentare. Ebbene, vinse la prof, mi bocciarono”.
Marcella, senza perdersi d’animo, il settembre successivo tornò tra i banchi di scuola: “La prof di Inglese rimase in dolce attesa, quindi si ritirò dall’insegnamento. Il suo posto fu coperto da un’altra insegnante. Come per magia, i miei compiti e le interrogazioni di inglese salirono a livello di voto ad 8, 8,5. Ero stupita, avevo chiesto all’insegnante se si era sbagliata, mi rispose di no. Le avevo vedere un compito dell’anno precedente, dove presi 4. Ebbene, mi rispose che era un compito da 8. Morale della storia, i professori non saranno mai neutrali. Avranno simpatia o antipatia per alcuni alunni, ma i ragazzi devono sempre studiare e dimostrare che loro valgono. Nessuno è una nullità”.