Ventiquattro anni, nel 2010 la decisione-scelta di lasciare il Senegal e arrivare in Sardegna, precisamente a Quartu Sant’Elena. Mansour Diop è uno dei ragazzi che partecipano al progetto Migrantour. Come lavoro è coordinatore di un gruppo che si occupa di fare volantinaggio pubblicitario. Ha provato più di una volta ad andare a scuola, “anche alle serali, al Marconi. Finivo di lavorare alle 19 e rientravo a casa a mezzanotte, non riuscivo mai a riposarmi. Mi piace studiare, vorrei ritornare a farlo”, confessa il ventiquattrenne.
Nel tempo libero, Mansour gioca a calcio, “all’Azzurra di Monserrato. Mai nessun episodio di razzismo, ma insulti sì, quelli classici che capitano durante una partita”. La vita in Sardegna è migliore di quella in Senegal? “Dipende, non posso dire di sì perché, anche qui, si vive bene e tranquillamente solo se si hanno soldi”. Sogni e progetti per il futuro? Tanti, ma serve un’occupazione: “Sono disposto ad accettare qualunque lavoro”.