E’morta a poche settimane da un grande sogno. Festeggiare gli ottanta anni della canonizzazione di San Salvatore da Horta. Aurora Secchi, la miracolata di Mandas non è riuscita a vivere questa grande espererienza raggiungendo il marito Renato Anedda ad un anno esatto dalla sua morte, il 4 gennaio 2017. Aurora Secchi fu al centro, nel 1938, del processo canonico che portò San Salvatore alla gloria degli altari. Per volontà dell’arcivescovo cagliaritano, Ernesto Maria Piovella,proprio in quell’anno il corpo di san Salvatore da Horta , dopo la canonizzazione in San Pietro il 17 aprile, fu portato in pellegrinaggio in tutte le diocesi sarde. Un grande evento per la Sardegna di allora che vide salire alla gloria degli altari l’umile frate della famiglia dei Frati Minori Osservanti della Sardegna. La gloria degli altari per il fraticello fu acquisita grazie a due miracoli riconosciuti come tali. Tra questi, il 3 maggio 1933 il miracolo di Mandas che vide la bambina Aurora Secchi salvata dalla morte. Come raccontava la donna : “A nove anni stavo morendo, mia madre ha pregato davanti all’immaginetta di Salvatore Da Horta e sono guarita, inspiegabilmente secondo i medici”. Quest’anno due date importanti: l’ottantesimo della sua canonizzazione e gli 85 anni del miracolo di Mandas. Nel 2020 appuntamento con i cinquecento anni dalla sua nascita avvenuta a san Coloma de Farnès in Spagna.