Mandas, indagini con il morto: lo strano caso delle accuse a Oppus

Indagini con il morto. Se non fossimo a Mandas si potrebbe pensare alla smorfia napoletana e al numero 48, il morto che parla. Nell’alta Trexenta la cabala è superata dalla realtà dove il prossimo numero da giocare al lotto è dedicato al morto che scrive. Un segretario comunale, deceduto da alcuni mesi, che dall’aldilà, impartisce ancora ordini di servizio


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Indagini con il morto. Se non fossimo a Mandas si potrebbe pensare alla smorfia napoletana e al numero 48, il morto che parla. Nell’alta Trexenta la cabala è superata dalla realtà dove il prossimo numero da giocare al lotto è dedicato al morto che scrive. Un segretario comunale, deceduto da alcuni mesi, che dall’aldilà, impartisce ancora ordini di servizio. Sarebbe una vera e propria commedia se, il documento in questione, firmato dal segretario comunale Enrico Pili il 12 aprile 2011, non fosse stato allegato dai consiglieri comunali di minoranza Riccardo Giua, Rocchitta Paolo, Pilia Ignazio e Anedda Severino, il 12 ottobre 2015, in un esposto presentato alla Procura della Repubblica contro l’ex Sindaco Umberto Oppus.

Un documento scottante considerato che, stando agli atti dello Stato Civile di Sestu, paese in cui abitava, il dottor Enrico Pili è morto il 30 agosto 2010. Otto mesi prima, quindi, di aver firmato l’ordine di servizio utilizzato dalla minoranza contro Oppus. Gli esponenti di Bentu Nou hanno, comunque affermato, sul social network Facebook, “di non aver mai allegato un documento falso”. Lo stesso capogruppo Paolo Rocchitta su L’Unione Sarda ha parlato di “documento che non presenta le caratteristiche descritte”. Quali sarebbero tali caratteristiche non si sa, anche perchè il segretario comunale Pili a quella data era da tempo defunto e la segretaria comunale, stando all’albo pretorio del Comune di Mandas, era la dottoressa Anna Maria Melis. Punto su cui Oppus ha caricato a testa bassa attraverso i suoi avvocati che, in una memoria depositata alla Procura della Repubblica di Cagliari il 26 aprile hanno evidenziato una serie di anomalie su cui i denuncianti dovranno dare spiegazione.

A partire proprio della redazione e dall’utilizzo di documento falso attribuito a Pubblico Ufficiale quale il Segretario Comunale. Sul punto, sentito telefonicamente, è intervenuto anche Umberto Oppus che “dichiarandosi fiducioso nel lavoro del magistrato, si chiede: come fanno Rocchitta e gli altri consiglieri a dichiarare di non aver allegato alcun documento falso, quando la documentazione è presente nei documenti presentati con l’esposto presentato il 12 ottobre 2015 a firma Giua, Rocchitta, Pilia e Anedda? Una domanda a cui dovranno dare risposta anche perchè le affermazioni dei giorni scorsi smentiscano quanto hanno scritto due anni fa”.


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