Arrivano i nuovi pannoloni per i malati. Da novembre non vengono più ritirati in farmacia, ma è l’Ats a distribuirli a domicilio. Ma, secondo alcuni utenti, sono di qualità inferiore. E fastidiosi per i malati che devono indossarli. E partono le proteste: “Ma perché risparmiare sulla pelle dei più fragili?” La denuncia è Urania Camiolo, 45 anni, cagliaritana, madre e caregiver di G. C., diciotto anni, affetta da paralisi cerebrale sin dalla nascita. “Volevo, con questa mia denuncia, mettere in luce il disagio che tante famiglie come la mia stanno vivendo”, dichiara, “in relazione alla fornitura dei tanti presidi sanitari, indispensabili per una dignitosa qualità della vita delle persone affette da questa e altre patologie simili, tra queste vi sono anche i pannoloni per chi soffre come mia figlia”.
“Ultimamente, nella fornitura dei panni è avvenuto un cambiamento che ha determinato un grave disagio : la qualità di questi è peggiorata in modo incredibile, non esitò a definirla pessima, e crea pesanti fastidi. Ritengo che sia davvero esecrabile cercare di “risparmiare” sulla pelle dei più fragili, in nome di non si capisce quale oculatezza. Per tutte le ragioni sopra elencate chiedo, a chi di dovere che sia ripristinata la qualità dei panni che venivano distribuiti precedentemente, al fine di porre fine a questa situazione davvero faticosa”.