L’urlo di dolore degli ex lavoratori Saremar: “La politica ha fallito, noi abbandonati”

La rabbia degli ottanta ex lavoratori Saremar che da due anni vivono una situazione drammatica” La delibera che avrebbe dovuto tutelarci non è mai stata applicata, una menzogna istituzionale. Siamo fermi nel silenzio assordante delle istituzioni”


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Tutta la rabbia degli ex lavoratori Saremar in una lettera aperta rivolta alle istituzioni. A quasi due anni  di distanza dalla liquidazione dell’azienda avvenuta il primo aprile 2016, il servizio di collegamento per le isole minori è stato appaltato, e un’ottantina di lavoratori licenziati. Attraverso una nota stampa, a firma del comitato degli ex lavoratori marittimi, rivendicano gli impegni assunti dalla giunta regionale nei loro confronti e denunciano le promesse non mantenute.

“In questo ultimo  periodo –  scrivono- quando tutte le Organizzazioni Sindacali ci hanno abbandonato,  abbiamo avvertito la necessità di creare un Comitato lavoratori ex Saremar ed urlare la nostra situazione stagnante con un silenzio assordante da parte dell’Istituzione Regionale.” A circa  due anni da questa situazione e, in considerazione delle rassicurazioni da parte dell’ex Assessore regionale ai trasporti Deiana verso i lavoratori diretti ed indiretti, denunciamo il fallimento dei propositi, che per il tempo trascorso assumono la parvenza di menzogna Istituzionale. La Delibera regionale che avrebbe potuto in un certo qual modo tutelare tali lavoratori sarà definitivamente scaduta ad Aprile 2018″.

Mirava al reinserimento professionale, ad accompagnamenti  al trattamento pensionistico, a voucher formativi per l’aggiornamento del certificato di competenza o rimborso spese anticipate .  “Tutti bei propositi ma di concreto, dopo due anni, la Giunta Regionale tramite l’ASPAL , ha ottemperato solo i rimborsi dei corsi formativi e qualche caso di incentivazione economica per quei lavoratori che avevano maturato i requisiti pensionistici al 31 Marzo 2016 (data ultimo giorno Saremar). Per le parti più importanti della delibera, riguardante il reinserimento nel mondo del lavoro e l’accompagnamento alla pensione  non vi sono stati ancora  riscontri, anzi, nonostante le ripetute richieste formali d’incontro da parte dell’Istituzione locale di Carloforte con l’Istituzione Regionale  per discutere e risolvere questa drammatica situazione, non vi è stato ad oggi nessun appuntamento”.

“Questa è la situazione per circa 80 lavoratori, la cui ampia maggioranza sono padri di famiglia che con sacrificio e onore disponevano del necessario sostentamento per creare futuro attraverso il loro bene più prezioso: la famiglia .Questo sarebbe dovuto avvenire mediante l’utilizzo del Fondo prima richiamato, pari a circa 3 milioni di Euro. Tuttavia il fondo, a distanza di 40 giorni dalla sua scadenza,  ha funzionato per un’irrisoria parte del suo valore. L’ancora di salvezza non è stata calata. I lavoratori ex Saremar stanno ancora attraversando una burrasca sociale. L’incedere della comune attività esistenziale fatta di spese per il necessario sostentamento, bollette e scadenze , figli che frequentano la scuola dell’obbligo  piuttosto che l’Università,  prevalgono sulla serenità di coloro che, se ne deve dare atto, pagano il prezzo di una politica distruttiva della quale non sono mai stati artefici”.

L’APPELLO. “Vogliamo che la Delibera regionale venga realizzata in tutta la sua capacità . Vogliamo che i Sindaci di Carloforte e La Maddalena vengano accolti nelle sedi opportune per dar corpo ad un iter il cui fine  è il sacrosanto  diritto di acquisire  dignità nel mondo del lavoro  da  troppo  tempo calpestata  grazie a vostri  provvedimenti liquidatori dettati da scelte politiche scellerate con conseguenze  di disagio sociale disastroso per buona parte di noi lavoratori ex Saremar. Dalla Giunta regionale, si auspica  un sussulto di coscienza  al fine di intraprendere fattive e tempestive decisioni sui destini di circa 80 cittadini sardi (lavoratori ex Saremar) e relative famiglie ormai stremate dal vostro silenzio assordante”.