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Roberto Sanna è arrivato in Svizzera, nella clinica dove domani, salvo ripensamenti, dirà “sì” al suicidio assistito. Un anno fa la scoperta della Sla, il peggioramento delle sue condizioni fisiche è stato rapido. Due giorni fa la partenza dalla sua Pula, tra i saluti e le lacrime della sindaca Carla Medau e dei suoi tanti amici. Accanto a Roberto ci sono la mamma, la compagna e lo zio. Il padre non è partito per l’ultimo viaggio del figlio, stando a quanto trapela per motivi di salute. Il caso di Roberto Sanna è diventato nazionale, oggi ne parla anche il Corriere Della Sera con un maxi articolo che racconta la storia del giovane lavoratore che ha deciso di dire “basta” alla vita, prima che la Sla possa ulteriormente peggiorare.
Domani, quindi, nella clinica elvetica, l’appuntamento con quella che Sanna ha sempre definito una “liberazione”. Un’iniezione con una dose letale, molto probabilmente, o un farmaco da bere: sarà lui a dover confermare la volontà di lasciare questo mondo. Un passo che, soprattutto negli ultimi mesi, ha sempre voluto fare.