Luciano Garau: “Villasimius, troppi disoccupati nel regno turistico”

Intervista al candidato sindaco di “Cittadini per l’alternativa” a Villasimius


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Intervista con Luciano Garau, candidato Sindaco per CITTADINI  PER L’ALTERNATIVA.

Luciano Garau, quali sono i motivi che l’hanno portata alla decisione di candidarsi?

Le elezioni amministrative del 25 Maggio purtroppo  coincidono  con una difficile situazione economica e sociale. Avremmo preferito che il paese si fosse presentato unito a questo importante appuntamento,   mettendo insieme le forze migliori. Nonostante l’impegno non siamo riusciti a semplificare il quadro politico e a   ridurre   il numero delle liste.  Ha prevalso la logica del tifo per la  propria fazione, in parte alimentato da certe   teorie complottistiche  che  vedono una  regìa occulta in tutto ciò che succede a Villasimius. Davanti a questa situazione la nostra Associazione aveva due scelte: o lasciare il campo oppure  impegnarsi direttamente presentando una propria proposta. Si  è optato per  la seconda soluzione. Anche con la preziosa collaborazione  di diverse  persone  che, pur non facendo storicamente parte della nostra Associazione   condividono  con noi il percorso, abbiamo dato vita alla lista “CITTADINI PER L’ALTERNATIVA”.  Tra le diverse figure che  al nostro interno potevano   ricoprire il ruolo di capolista, la scelta è caduta sulla mia persona. Non perchè io abbia  meriti o doti speciali, ma perchè si è ritenuto necessario, per  non disorientare  l’elettorato,    dare continuità all’azione che ormai da 10 anni  “Cittadini per VILLASIMIUS” svolge in paese e in Consiglio Comunale. 

 Quali sono i suoi progetti per Villasimius?

Dobbiamo partire  prendendo  atto di un paradosso. Villasimius ha oltre  3.000 abitanti, ed  un Prodotto Interno Lordo  che  nel solo settore turistico  noi stimiamo in  circa 100 milioni di euro.  Ebbene, nonostante tutta questa ricchezza apparente,   qui  oggi esiste   gente che non ha una occupazione stabile. Con il crollo del settore della edilizia il lavoro, esattamente come 50 anni fa, è tornato ad essere la nostra grande emergenza. E  molti  dei nostri  giovani hanno ripreso la strada della emigrazione. Tutto ciò è la dimostrazione di come il benessere  di una  comunità  non si misuri  con la sua ricchezza  complessiva, bensì  con la sua capacità di ridistribuirla. Il compito di una Amministrazione Comunale non può però essere quello di produrre direttamente occupazione, bensì  quello di creare le  condizioni affinchè ciò avvenga. Deve cioè  essere sensibile alle esigenze di quelli che i posti di lavoro li creano, cioè  le  imprese.  Molte delle azioni amministrative  che sono indicate nel programma  – approvazione del PUC, ampliamento della offerta di servizi turistici  rivolti alla clientela giovanile, valorizzazione delle risorse agricole e montane, interventi di GREEN ENERGY – saranno quindi   strumenti mirati   a raggiungere il  benessere sociale,  a partire proprio da un  lavoro gratificante e  garantito per tutti. Lo consideriamo  una  forma  di ridistribuzione a livello locale di almeno una parte della ricchezza prodotta con le nostre risorse. Ma solo   una imprenditoria “illuminata”,  fortemente radicata nel territorio,   attenta ai propri bilanci ma anche alle esigenze della comunità,  può svolgere  il ruolo strategico di esecutore di questo progetto. Ed è quello che cercheremo di ottenere con la nostra azione.In questa ottica,  e con gli stessi obiettivi, si inquadrano anche gli interventi nel campo del sociale quali l’assistenza alle categorie più indifese e la ricerca di  una adeguata istruzione per i giovani. Quest’ultima sarà una sfida  per noi fondamentale,   perchè l’istruzione non è solo  uno strumento utile per garantire  maggiori opportunità occupazionali, ma permetterà  alle  donne e agli uomini del domani di essere cittadini consapevoli in grado di capire e governare gli eventi. 

 


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