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Disagi nella sanità sarda, tra visite ancora non prenotabili e date “fantasma”. I casi sono ancora molti, e anche gli anziani si ritrovano a dover fare i conti con esami, semplici, da dover rimandare a chissà quando. Lucia Melis, 71enne di Assemini, pensionata, ha già esaurito pazienza e speranze: “Prenotazioni chilometriche all’Assl, non risponde quasi mai nessuno al telefono. Devo fare analisi del sangue, un elettrocardiogramma e la Moc: visite non urgenti ma periodiche e relative alla mia età. Sono ancora in emergenza per il Covid”, afferma, “mi sono messa l’anima in pace, ritenterò a settembre o a ottobre visto che hanno già tantissimi appuntamenti da smaltire, sperando ci sia un po’ più spazio”. Insomma, le corsie di questo o quell’ospedale, la Melis, andando bene le vedrà tra non meno di due mesi. E, di conseguenza, sino a quel momento resterà senza la possibilità di farsi controllare dai medici.
“La Regione potrebbe impegnarsi di più per risolvere questo problema, visto che gestisce la sanità. Io sto bene, ma penso ai pazienti oncologici o ai diabetici”. Anche per molti di loro, purtroppo, trovare uno spazio nelle fitte agende sanitarie, al momento, è un’impresa.