Luca Congera, 7 mesi di mistero e ora il colpo di scena: “Il cadavere carbonizzato potrebbe non essere il suo”

Il 49enne scomparso da Quartu è morto o è vivo? Ecco i nuovi tasselli di una vicenda che presenta ancora molte ombre. Il 23 ottobre in tribunale c’è la discussione della riapertura del caso per omicidio. Ancora “mistero” sul Dna: “Celle telefoniche e rapporti con certi personaggi mai vagliati con attenzione”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA all’avvocato Gianfranco Piscitelli


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La certezza granitica è solo una: dal 16 marzo scorso nessuno ha più visto Luca Congera. Il pescatore si è come dissolto nel nulla. Poi, come se ci si trovasse su un lungo rettilineo, ecco comparire un clamoroso cartello di “Stop”. Qualunque altra discussione legata al 49enne scomparso da Quartu Sant’Elena, infatti, non può essere supportata da nessun fatto o atto concreto. C’è il cadavere carbonizzato, ritrovato sulla 554 e attualmente “custodito” al Policlinico di Monserrato. I risultati del Dna tardano ad arrivare, e con la difesa di tre sorelle e la madre pronta a iniziare in Tribunale la discussione per la richiesta di non archiviazione del caso per omicidio – calendarizzata per il 23 ottobre prossimo – la situazione è, almeno in parte, ingolfata: “Era stata aperta un’indagine per omicidio, poi è arrivata la richiesta di archiviazione, mi sono opposto perché nel frattempo è stato ritrovato quel cadavere carbonizzato a Quartucciu, ma ad oggi non si sa ancora se sia quello di Congera”, spiega l’avvocato Gianfanco Piscitelli.
“Non si sa nulla, potrebbe addirittura essere ancora vivo, per quanto ci siano una serie di particolari che mi danno da pensare”, osserva Piscitelli, che quindi non esclude nemmeno la morte del 49enne, “ogni scomparso, in teoria, può ritornare da un momento all’altro, anche dopo anni”. E, se il Dna non ha ancora detto nessuna verità perché non sono ancora arrivate le analisi svolte, Piscitelli fa intendere che, la vicenda di Congera, presenta alcune ombre: “Ci sono elementi che non sono stati vagliati”. Cioè? “Tutta una serie di problemi legati a celle telefoniche e a rapporti con certi personaggi da parte di alcuni familiari” del pescatore quartese, “accertamenti mai fatti e io chiedo che, fosse anche per escludere” determinate cose “vengano vagliati. Se il Dna dirà che quello carbonizzato è il corpo di Luca Congera è ovvio che le indagini proseguiranno per capire perché sia finito lì e perché è morto. Quando ho firmato la richiesta di opposizione l’ho motivata su alcuni dettagli. Per quanto mi riguarda insisterò”.


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