“L’Italia vicina alla zona arancione”: +40% di contagi in una settimana, l’affondo di Omicron accelera la stretta

L’allarme del consulente di Figliuolo, Guido Rasi. Oggi la verifica dei dati, poi la cabina di regia convocata dal premier Draghi per giovedì e in base a quanto emerge il governo deciderà il da farsi. Ma ormai è chiaro che la stretta ci sarà, con riduzione della durata del green pass a 6 o addirittura 5 mesi per spingere i booster, tampone anche ai vaccinati per i grandi eventi, mascherine all’aperto e certificato verde obbligatorio per accedere ai centri commerciali. Le nuove misure potrebbero entrare in vigore il 27 dicembre.


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“L’Italia è vicina alla zona arancione, il contagio sale in fretta e le terapie intensive potrebbero riempirsi rapidamente”. L’allarme arriva da Guido Rasi, consulente per la campagna vaccinale del commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, alla luce dell’aumento dei contagi del 40% nell’ultima settimana. Non solo: Rasi sottolinea anche che se Omicron “buca il vaccino è praticamente un altro virus, e allora tutto può cambiare, anche questo green pass potrebbe non bastare più”, avverte l’ex direttore dell’Ema.

E così, a 5 giorni da un Natale che si sperava diverso, l’incubo è tornato. Giovedì il premier Draghi presiederà la cabina di regia e lì saranno valutate le nuove restrizioni che entreranno in vigore probabilmente dal 27 dicembre. Dal ripristino dell’obbligo della mascherina all’aperto fino all’accorciamento della durata del green pass, passando per l’estensione dell’obbligo vaccinale ad altre categorie di lavoratori a contatto con il pubblico e ai tamponi per assistere ad eventi particolarmente affollati, anche se vaccinati. E al certificato verde per poter entrare nei centri commerciali. Sono tante le misure che la cabina di regia dovrà valutare. Una cosa è certa: una stretta ci sarà. A deciderne la portata saranno gli ultimi dati relativi alla diffusione della variante Omicron. E’ la minaccia che ha scombinato i piani. Per ora gli esperti sanno dire con certezza che è molto più contagiosa, e a dimostrarlo con i fatti c’è l’impennata di casi che si registra in vari Paesi, dal Regno Unito agli Usa all’Europa. Nessuno si sbilancia invece sulla sua gravità.

Una circolare del ministero della Salute alle regioni sollecita un “rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase epidemica” definita “acuta e caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus”. I casi in Italia infatti continuano a mantenersi elevati.

Nelle ultime 24 ore i casi sono stati 24.259 con 97 morti e tasso di positività al 4,3%. Cresce anche la pressione sugli ospedali dove si registrano un saldo di +150 ricoveri e +13 terapie intensive.


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