Liceo Artistico, tutta la verità: a chi giova far soffrire gli alunni?

La verità sul Liceo Artistico di Cagliari


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Del liceo artistico ricordo l’odore dei colori ad olio, degli stucchi e dell’argilla fresca per realizzare i busti, quell’odore della pietra appena scolpita, il rumore prodotto dalla punta delle matite sui fogli di carta da pacchi per ritrarre le modelle e i modelli. 

Basterebbe questa premessa per capire che al liceo artistico c’è sempre bisogno di spazio, di laboratori per sperimentare, di tranquillità per poter “lavorare” bene e produrre arte. 

Invece, da quest’anno lo storico LICEO che un tempo aveva sede a Castello e alla Marina (via San Giuseppe e piazza Dettori), vive tempi difficili, è diviso in due sedi (una delle quali traballa…), e sogna di ritornare scuola in una sede consona alla sua missione: soprattutto vorrebbe lavorare in spazi più grandi ma di fatto è preda di un VERO INCUBO. 

Proprio adesso, che mancano pochi giorni al suono della prima campanella per moltissimi istituti scolastici della città eccetto uno: proprio lui, il Liceo artistico e musicale Foiso Fois, scuola che ha sfornato artisti, pittori, fotografi, registi, architetti (ma non solo), a Cagliari. 

Ad esser fortemente preoccupati sono in tanti: preside, docenti, collaboratori, studenti e genitori. Ed il disaggio esce ora allo scoperto anche nelle pagine dei giornali, nelle bacheche del Social network per il suo paradosso: a due giorni dall’inizio delle lezioni, il destino del FOISO FOIS non è stato ancora deciso.

 Il perché è presto detto: questa storica istituzione scolastica ha oramai “perso” (per cause delle quale scriveremo e che andrebbero approfondite…), l’edificio del Leonardo da Vinci incorporato nel Martini che, a quanto pare, andrà a occupare gli spazi di viale Ciusa. 

Come mai? Perché? Per voglia di chi? 

Di sicuro non degli 850 studenti per i quali il 14 settembre l’anno scolastico inizierà comunque. 

I NUMERI. Sono 15 le classi dello storico istituto (divenuto anche liceo musicale) che potrebbero ritrovarsi senza un tetto sotto al quale studiare o fare attività, diritto fondamentale per ciascun cittadino. 

La Provincia è al lavoro – così è stato detto  – per trovare una soluzione in accordo con i presidi ma ancor oggi, la sola alternativa prospettata, sono i doppi turni per gli studenti di ben 26 classi: verrebbero inserite a rotazione nella sede centrale di via Sant’Eusebio. 

Le restanti 15, invece, continuerebbero a studiare nell’altra sede del liceo di via Bixio, piccola e inadatta per contenere tutti gli 850 liceali. 

Per il momento non è venuta a galla una soluzione e per i bene informati, quella di un possibile turno serale di 5 giorni su 6 diverrebbe un calvario per il 70% degli studenti, che sono pendolari. E chi pensa alle difficoltà per i 44 studenti disabili? 

La Provincia sta anche valutando altre chance: rimettere in discussione le sedi del Martini e del Michelangelo. 

Insomma un bel grattacapo quello piovuto, come un fulmine a ciel sereno, sugli studenti del Foiso Fois. È una vicenda che merita per davvero una soluzione – speriamo – a lieto fine per restituire la serenità e soprattutto il diritto allo studio ai cittadini, sia d’oggi e che del futuro, della nostra città. 


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