Legambiente contro l’acquisto dell’isola di Budelli

L’associazione ambientalista: un regalo ai privati. Si impieghino i tre milioni stanziati per aiutare la Sardegna.


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Legambiente sul piede di guerra. Questa volta per la decisione della Commissione Ambiente del Senato, di approvare l’emendamento alla legge di stabilità che consente una spesa di 3 milioni di euro per acquisire al patrimonio pubblico l’isola di Budelli. Per l’associazione ambientalista questa decisione sarebbe “un regalo ai privati”. “Se lo Stato ha 3 milioni da utilizzare in Sardegna,- ha riferito il Presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – che li impieghi subito per mettere in sicurezza le zone alluvionate o per realizzare le bonifiche a La Maddalena e non per comprare una zona già protetta come l’isola di Budelli”.

Il secco commento è arrivato all’indomani dell’emendamento che destina un cospicuo finanziamento per far valere il diritto di prelazione da parte dello Stato, nell’asta che ha assicurato l’isola di Budelli al magnate neozelandese Michael Harte, non è quindi tardato arrivare.

Legambiente ricorda anche che “l’isola di Budelli è privata dalla metà del 1800: esattamente come le altre isole dell’arcipelago della Maddalena. Nel corso di questi anni è passata di mano in mano rimanendo intatta e potendo vantare ancora oggi il ruolo simbolico che le viene riconosciuto nell’arcipelago non in virtù di una proprietà pubblica, ma in forza di norme e vincoli che, a tutti i livelli, hanno sinora difeso in maniera efficace un interesse pubblico anche a fronte della proprietà privata. Era privata anche nel 1986, quando le società immobiliari proprietarie presentarono il piano di fattibilità per la realizzazione di un insediamento residenziale intorno a Porto Madonna che prevedeva 50.000 metri cubi di residenze, ed era privata nel 1992, quando venne messa in vendita per la prima volta. E la risposta dello Stato alla messa in vendita in quel caso non fu l’acquisto, ma l’istituzione del Parco Nazionale”.

Ha aggiunto Vincenzo Tiana, Presidente Regionale Legambiente: “Budelli non è in pericolo per la natura della sua proprietà, ma semmai per il carico antropico incontrollato che ogni estate aggredisce l’Arcipelago, in un parco che non dispone di risorse sufficienti per rendere distinguibili a mare e a terra le zone di tutela integrale, che non ha dotazioni adeguate per rilevare la velocità dei mezzi in transito nei canali tra le isole, che fatica a valutare la consistenza numerica di barche e persone e che, a quasi vent’anni dalla legge istitutiva del Parco, ancora non dispone degli strumenti territoriali previsti dalla legge quadro sulle aree protette”.

Legambiente esprime, quindi, la propria totale contrarietà all’ipotesi di destinare risorse pubbliche all’acquisto di Budelli poiché in sostanza, allo stato attuale il suo acquisto significherebbe solo regalare soldi pubblici ad un privato, e ciò sarebbe offensivo per le popolazioni della Sardegna