La classica luce in fondo al tunnel. Vi siete chiesti come mai, questa notte, il cielo di Cagliari fosse illuminato a giorno? Erano i riflettori accesi dello stadio Sant’Elia, dove gli operai stanno lavorando 24 ore su 24 per restituire una casa vera al nostro Cagliari. Poco importa se non fosse ancora uno di quei tunnel ubriacanti in stile Oliveira, o uno di quei dribbling in corsa che hanno reso famoso Ibarbo. Quella luce non è stavolta solo uno spiraglio. Si tratta davvero del nostro stadio che si riaccende. Di colpo. Dopo un anno e mezzo di buio che aveva avvolto tutto, sia il mondo sportivo che quello politico. Sino a trasformarsi in un autogol. Quel cielo colorato di luce,in questo venerdì notte, forse rappresenta la speranza di una città che vorrebbe risvegliarsi dal torpore delle tante chiusure. Forzate, obbligate, oppure semplicemente volute nella capitale dei dispetti. Sarà una corsa contro il tempo, per la partita contro il Catania: gli esperti dicono che il grande ritorno è possibile, anche se inizialmente sarà soltanto per 5mila fortunati spettatori. 55mila in meno di quando il Sant’Elia si mostrava pieno come un uovo, ai tempi di Ranieri e di Mazzone. Di quando vedevi i ragazzini con le bandiere rossoblù sino all’ultimo angolo di gradinata, le coreografie coloratissime della curva Nord, il “For-za-ca-glia-ri” che faceva tremare gli spalti con quel contagioso battimani.
Perchè il Cagliari che torna a giocare a Cagliari, beh sarà davvero una festa. Non soltanto per il calcio, perché a fare notizia non è stato sinora il fatto che la squadra sia stata condannata a un’eterna trasferta. Lo stadio chiuso era come una sconfitta a tavolino, uno 0-3 senza neppure la palla al centro. Il sortilegio di Is Arenas era forse anche la paura repressa di tanti cagliaritani, tifosi e non, che non avrebbero mai sopportato un esilio per sempre. A Cagliari esiste in realtà un uomo simbolo, che si chiama Gigi Riva. Il Sant’Elia nacque soprattutto per omaggiarlo, i supporters più giovani forse lo hanno solo sentito dire. Il Sant’Elia ha ospitato le gesta di tutti gli altri piccoli e grandi leader: da Zola a Matteoli, da Paolino a Provitali, da Dely Valdes a Francescoli, solo per citarne alcuni. Ricordate quel gran gol di Ivo Pulga che gonfiò la rete contro l’Ischia, nel giorno storico che segnò il ritorno del Cagliari in serie B, nel 1989? Era il 21 maggio, una intera città esplose di gioia proprio in questo stadio, fu realizzato un enorme striscione di 150 metri portato a spalla sul rettangolo di gioco. Per chi non avesse vissuto quei momenti , vi regaliamo questo video con la radiocronaca originale di Bruno Corda e Valerio Vargiu su Radiolina. Abbiamo scelto questo gol perché anche allora la sofferenza dei tifosi fu enorme, il Cagliari aveva addirittura rischiato di sprofondare in C2. Ecco, feste come questa significano l’essenza dello stadio Sant’Elia. I sogni, i brividi. Per questo in tanti questa notte si sono emozionati, nel vedere i riflettori dello stadio che formavano una immensa luce nel cielo di tutta la città.