Le lacrime dei negozianti di Cagliari: tra via Garibaldi e via Manno 27 serrande abbassate

“In Via Manno  possiamo contare almeno dieci serrande abbassate, in Via Garibaldi addirittura ben 17 , di cui una con  grande cartello ” Vendita giudiziaria”. L’opinione di Marcello Roberto Marchi


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Le lacrime dei negozianti di San Benedetto costretti a chiudere e a licenziare hanno in comune quelle dei colleghi degli altri quartieri di Cagliari, anche di quelli del Centro storico che , da anni, vanno denunciando le responsabilità delle scelte politiche, sia di quelle comunali, come di quelle regionali, scelte visibili e conosciute, altre meno visibili e occulte. E a piangere sono soprattutto i titolari delle attività cosiddette ” sotto casa”, dove potevamo andare a fare la spesa e a far quattro chiacchiere e incontrare gli abitanti della zona con i quali si potevano condividere i problemi  e scambiarsi anche  amichevoli e utili consigli. Chiudono in San Benedetto, chiudono alla Fonsarda, chiudono a Sant’ Avendrace, chiudono in via Dante e nel quartiere del Sole, chiudono nel Corso Vittorio Emanuele, in Via Manno, nella stessa Via Garibaldi, ovvero nelle strade appena “tirate a lucido”, dove sono stati  spese decina di milioni di euro, con imponenti lavori che non sempre sono stati eseguiti a regola d’arte o che comunque lasciano a desiderare, sia in termini di progettazione che di realizzazione. In Via Manno  possiamo contare almeno dieci serrande abbassate, in Via Garibaldi addirittura ben 17 , di cui una con  grande cartello ” Vendita giudiziaria”.

Prolificano,invece, bar e punti di ristoro, con tavolini e sedie a gogo’, molti con evidenti irregolarità , nonostante la continua vigilanza. Evidentemente le sanzioni tardano ad arrivare o sono del tutto irrisorie, per cui la prepotenza la fa da padrone. E qui stanno prevalentemente le colpe del Comune che, in nome della liberalizzazione, ha rinunciato  allo studio e alla ricerca di soluzioni che siano in grado di incentivare le vaie forme di commercio minore ma di fondamentale impatto economico e sociale. E alle responsabilità del Comune si aggiungono quelle della Regione, in particolare quelle che toccano direttamente lo sviluppo del commercio, a Cagliari per quanto ci riguarda direttamente, ma anche in tutti gli altri Comuni della Sardegna.E’ stata, per esempio, introdotta alla “chetichella” una norma  nella disciplina di urbanistica commerciale, approvata dalla Giunta regionale, che favorisce direttamente ed esclusivamente la media-grande distribuzione, a scapito delle attività commerciali sotto casa.Questa è la ragione per cui vediamo fiorire in centro storico i market che portano poi a chiudere le piccole attività. Ne parleremo ancora.

Marcello Roberto Marchi


In questo articolo: