Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
L’occupazione è un miraggio, e non solo quella fissa. Anche un lavoretto a tempo diventa raro come l’acqua nel deserto. E i lettori di Cagliari Online dicono la loro. “Scappata 32 anni fa, situazione già di forte crisi”. “Da sempre si deve emigrare, il lavoro sicuro è solo per pochi eletti”
C’è chi è partito e preferisce vedere il capoluogo sardo solo in cartolina – o al massimo per le ferie – e chi resta e cerca di “inquadrare” questo o quel settore per iniziare una possibile uscita dal tunnel della crisi. Dopo l’inchiesta del nostro giornale – tra giovani senza futuro e 50enni senza una pensione – i lettori di Cagliari Online, tra racconti personali, proteste e suggerimenti, danno uno spaccato della società decisamente variegato. E, nella maggior parte dei casi, preoccupante.
“Anche a me sarebbe piaciuto rimanere a Cagliari, ma per lavoro sono 3 anni a Piacenza. Ragazzi, se non trovate lavoro, prendete la valigia e partite”, scrive Simone Orrù. “Io sono scappata già da 32 anni perché la situazione non era migliore rispetto a oggi”, rincara Ornella Piscedda. Viola Marcis: “Manco da Cagliari da 15 anni, lavoro fuori. Ci torno solo in vacanza e va bene così”.
C’è poi l’immancabile riferimento al mondo politico, come nel caso di Salvatore Bellisai. “Imparate a far valere i vostri diritti, andate a votare con la testa e non con la pancia. Partecipate alle manifestazioni di protesta, non solo ai super concertoni e alle partite di pallone”.
Armando Lugliè individua il problema negli stranieri. “Hanno già programmato di dare il lavoro ai migranti, quindi rassegnatevi”. Gianamario Poggi: “Un’assurdità! Succede solo da noi in Italia. Costringere la nostra gente ad emigrare all’estero è il fallimento di uno Stato parassita, di deputati mai eletti dal popolo, incollati solo alla loro poltrona. Prima i pseudo profughi, vero?”.
C’è anche chi invita a trovare soluzioni, come Gianfranco Puggioni: “Troviamo la soluzione per sollevare la Sardegna, abbiamo tanto in quest’Isola. Troviamo il modo di valorizzarlo creando opportunità”. Efisia Morgera, 32 anni, è iscritta da tempo al Centro servizi per il lavoro. “Dall’iscrizione non sono mai stata chiamata per un lavoro”. Maristella Maxia spegne ogni speranza. “Si è sempre partiti all’estero per cercare lavoro, qui solo pochi eletti lo trovano”.