Laura Piras: “Il teatro è vita, un mondo e una famiglia meravigliosa”

Il personaggio del giorno di oggi, Laura Piras: “Il fascino del mondo teatrale, a Cagliari, il palco diventa un mondo a parte, trasporta anima e cuore. E poi, è una famiglia meravigliosa”


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«Mi affacciai al mondo del teatro sei anni fa grazie ad una borsa di studio vinta per frequentare una scuola di recitazione e imparare così tante discipline come dizione, presenza scenica, canto. Un giorno decisi di compilare il modulo per fare la figurante al Teatro Lirico di Cagliari. La mia prima opera fu Don Quichotte a seguire Nabucco ( per ben due volte ), Così fan tutte, Stivaletti, Pagliacci, Turandot. Regole, rispetto,puntualità , disponibilità , educazione, passione. Queste sono le caratteristiche che contraddistinguono un figurante perfetto. Caratteristiche che puoi avere solo se ami tanto il teatro». Laura Piras, cagliaritana, con la sua voglia di mettersi in gioco e sfidare ogni rigido e affascinante dettaglio del mondo teatrale. 

Ma cosa vuol dire amare il teatro? Il teatro da la possibilità di non essere se stessi – racconta Laura – per qualche ora il palco diventa un mondo a parte dove non esiste il brutto di questo mondo. Il teatro trasporta anima, cuore e mente in un altra dimensione ; permette di riflettere e allo stesso tempo sognare. Il teatro è adrenalina, mentre sei al trucco e parrucco senti al microfono Liana, (direttrice di scena) dire ” Signori primo segnale..secondo segnale..terzo segnale” tutto deve andare alla perfezione, tutti si preparano per entrare in scena: cantanti, artisti del coro e noi. In questi anni ho avuto la fortuna di incontrare persone speciali, colleghi,amici, fratelli. Le tante ore che passi in teatro per le prove sembrano minuti, le persone che ti seguono e si prendono cura di te diventano la tua seconda famiglia: maestri, collaboratori, sarti, attrezzisti, macchinisti, elettricisti, truccatori e parrucchieri. Tutto è meravigliosamente magico. A Marzo un’altra bella notizia, passo la selezione per l’opera che il 1° aprile ha inaugurato la stagione lirica e balletto 2016 “La campana sommersa” di Ottorino Respighi.Tra prove e controprove siamo pronti per il grande giorno. Cinque ninfe danzatrici/borghesi/elfe (Io, Federica M, Camilla, Erica e Federica I) i due Fauni (Maio e Peppo) e il mitico Paolo Corda. Un gruppo unito, semplice. Devo ringraziare tantissimo le mie colleghe (ballerine) per avermi aiutato a perfezionare movenze e stile. Non essendo ballerina certi passi che prima erano difficili e incomprensibili sono diventati un tocco di magia. Il teatro è anche questo, dare e ricevere senza gelosie perché una volta in scena cinque persone diventano una sola. So di non essere l’unica figurante a pensare queste cose, so per certo che il Teatro Lirico possiede talenti che non deve perdere (ballerine/i, acrobati,cantanti,mimi) so anche che molti di noi vorrebbero vivere di teatro,arte,cultura senza dover abbandonare la nostra terra, la nostra famiglia.   

Il teatro é vita ! Toi Toi ” Rappresentata, per la prima volta, allo Stadttheater di Amburgo il 18 novembre 1927, La campana sommersa è un’affascinante commistione fra realtà terrestre e mondo fiabesco, tra amore coniugale e misterioso incanto, in una rielaborazione musicale del folclore tedesco in chiave simbolista. È la storia del fonditore di campane Enrico che perde la sua opera più pregevole in fondo ad un lago, a causa del dispettoso fauno dei boschi; la fata Rautendelein restituisce magicamente a Enrico la voglia di lavorare e i due, dopo essersi innamorati pazzamente, fuggono insieme, dopo che lui abbandona la moglie Magda che, per la disperazione, si suicida nel lago. I rintocchi fatati della campana sommersa nel lago annunciano il luttuoso evento e la tragedia convince Enrico a lasciare Rautendelein. L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 45 minuti circacompreso l’intervallo fra il II e il III atto, viene, ovviamente, rappresentata in lingua italiana, ma, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, viene eseguita con l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.

L’opera viene rappresentata in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari che conta della regia del fiorentino Pier Francesco Maestrini, già noto al pubblico cagliaritano per aver curato, nell’estate del 2014, l’apprezzata messinscena di Turandot, delle scene e proiezioni di Juan Guillermo Nova, dei costumi di Marco Nateri, ricercato artista cagliaritano che ha firmato numerosi allestimenti tra cui I Shardana (2013) e Turandot(2014), e delle luci di Pascal Mérat. L’Orchestra, il Coro del Teatro Lirico di Cagliari e il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari sono diretti dalla bacchetta esperta del maestro concertatore e direttore Donato Renzetti che ritorna a Cagliari dopo aver diretto numerosi concerti ed opere liriche nelle stagioni passate. Il maestro del coro è Gaetano Mastroiaco, mentre il maestro del coro di voci bianche è Enrico Di Maira. La campana sommersa viene replicata: sabato 2 aprile alle 19 (turno G); domenica 3 aprile alle 17 (turno D); martedì 5 aprile alle 20.30 (turno F); mercoledì 6 aprile alle 20.30 (turno B); venerdì 8 aprile alle 20.30 (turno C); domenica 10 aprile alle 17(turno E). Le recite per le scuole, edizione “ridotta” dell’opera della durata complessiva di un’ora circa, sono: martedì 5, giovedì 7 e venerdì 8 aprile sempre alle 11.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, [email protected], www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram. Biglietteria online: www.vivaticket.it