Latte Arborea, compie 60 anni la cooperativa leader in Sardegna

Da tanti anni in prima linea nella produzione del latto sardo


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Valorizzare e rendere ancora più competitiva Latte Arborea in Sardegna, a livello nazionale e nei mercati mondiali, puntando su innovazione, sostenibilità ambientale e impegni nel sociale. Obiettivi sui quali si è concentrata l’attività della principale cooperativa lattiero casearia regionale in questi primi 60 anni e finalità che il management e soprattutto i suoi 246 soci intendono perseguire e rafforzare per i prossimi decenni.

Di strategie, nuovi mercati e delle iniziative in campo sociale, con un occhio al passato e alla sua storia si è discusso oggi ad Arborea in occasione dell’evento finale dei “60 anni tutti sardi” della cooperativa lattiero casearia, che ha chiuso l’anno di celebrazione dei suoi primi sei decenni, ultima tappa della serie di attività avviate nel marzo scorso a Cagliari.

 

I NUMERI. Sul palco del convegno, moderato dalla giornalista Stefania De Michele, si sono alternati gli ex presidenti e rappresentanti del mondo universitario, sociale e dell’istruzione che hanno raccontato come ogni giorno 3A Arborea, che fattura circa 150 milioni di euro, rinnova la sua missione di primaria azienda lattiera della Sardegna che, dalle sue 40mila mucche, lavora 200 milioni di litri di latte esclusivamente sardo, valorizzando circa il 90% di prodotto raccolto nelle 226 aziende associate in tutta la Sardegna, puntando su un prodotto genuino e certificato.

 

IL PRESIDENTE CONTU. Rendere la produzione lattiera della Sardegna competitiva sui mercati nazionali ed esteri, innovando nelle modalità di produzione. Sono gli obiettivi che Latte Arborea intende raggiungere nei prossimi anni proseguendo “la strada della cooperazione ovvero la capacità di stare insieme e raggiungere un fine comune”, ha detto nel suo saluto di apertura il presidente Gianfilippo Contu. Secondo Contu il futuro “passa attraverso le competenze gestionali e manageriali dei soci, sempre più attenti al sistema produttivo ed economico-finanziario”.

Contu ha ricordato come il 2016 sia stato un anno importante per la cooperativa anche se “per il settore lattiero caseario è stato il periodo più difficile della storia recente”.

 

SOLO LATTE SARDO. “E’ necessario far in modo che in Sardegna continui la produzione e la trasformazione dei prodotti lattiero caseari con una occupazione sostenibile nel territorio, per questo si deve lavorare in cooperazione”, ha aggiunto il presidente di Latte Arborea. “Come cooperativa non abbiamo fatto compromessi o voluto scorciatoie sulla qualità dei prodotti e lo abbiamo fatto attraverso un controllo della filiera – aggiunge – Latte Arborea valorizza solo latte sardo, questo per contribuire allo sviluppo economico isolano senza nessun compromesso. Unicità e legame con il territorio, passando per un uso esclusivo del latte dei propri soci, sono elementi essenziali ma anche le relazioni di filiera consolidate e ricerca di efficienza sono valori fondamentali”.

Contu ha poi ricordato come le attività collaterali create dalla cooperativa, di rilevanza regionale, oggi siano incentrate su salute, istruzione e sostegno alle fasce più povere “perché vogliamo restituire ai consumatori e al territorio dei servizi”.

 

GLI EX PRESIDENTI 3A: PRESERVARE MARCHIO. Essere diversi per affrontare i mercati. È la ricetta del futuro secondo Plinio Magnani, uno degli ex presidenti di Latte Arborea intervenuti oggi. Magnani ha sottolineato che l’azienda ha puntato su “una filiera controllata e gli allevatori soci lo hanno potuto fare cambiando i loro metodi di lavoro. L’immagine del nostro marchio, che si è aggiornata in questi anni per stare al passo con i tempi, deve essere preservata e può rappresentare la Sardegna nel mondo”.

Secondo l’altro ex presidente 3A, Walter Vettore, tra gli aspetti principali del lavoro fatto dall’azienda nella sua storia occorre ricordare la “passione e la qualità della produzione che ha permesso di crescere raggiungendo alti livelli produttivi e non solo – dice – difendere la cooperazione dal sistema industriale e dalla politica è stato un aspetto virtuoso del passato, negli anni più difficili”.

Per un altro ex presidente della cooperativa, Paolo Cenghialta “un lavoro di grande storia è stato quello della realizzazione dello stabilimento “.

 

COOP PRODUTTORI ARBOREA. Nel suo intervento Gianni Sardo, presidente della Cooperativa produttori Arborea (ortofrutta e comparto carni), ha sottolineato il lavoro dell’azienda nella valorizzazione delle produzioni di tutta la filiera con i servizi per chi produce, individuando nel modello cooperativo un “sistema valido anche in altri comparti come ortofrutta e carne, creando un’associazione tra Op”.

 

BCC ARBOREA. Per il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Arborea, Luciano Sgarbossa, “il modello cooperativo è vincente e premiante – dice – le banche di credito cooperativo come quella di Arborea investono nel territorio”.

 

MERCURI (ALLEANZA COOP): COINVOLGIAMO 3A ARBOREA. E se nel 2015 la cooperazione ha perso 1 miliardo 200 milioni di euro, in valore assoluto, su un fatturato complessivo di circa 30 miliardi di euro, ha avuto un incremento del 4% sugli addetti. “Un dato fondamentale, perché la cooperazione conta sulle persone”, ha spiegato Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari. “Il comparto del latte ha perso 400 milioni di euro, ma ha continuato a puntare sulle persone, non pensando su come ridurre i costi ma migliorando e bilanciando la ripartizione delle poche risorse presenti”.

Dal palco della Fiera di Arborea – riporta il notiziario Chartabianca – Mercuri ha chiesto poi un coinvolgimento ancora più forte dei vertici 3A nel sistema dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari. “Abbiamo sempre coinvolto Arborea e lo continueremo a fare nel coordinamento nazionale – dice – vi chiederemo sempre più spesso di intervenire con noi perché non basta saper essere bravi imprenditori ma serve saper rappresentare la categoria della cooperazione che nasce con l’impresa ma va oltre – dice – Arborea ci dà tanto e siamo grati per questo ed è per questo che puntiamo su di voi”.

 

COOPERAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE. “Oggi il modello cooperativo è cambiato rispetto a 60 anni fa – dice – oggi è un modello di impresa eccezionale che lotta con le attività private e a volte le supera. Questo sistema è e sarà sempre più legato alle nuove frontiere come l’internazionalizzazione – conclude Mercuri – puntare sui mercati esteri vuol dire superare delle barriere e dobbiamo operare a livello europeo, ma servono uomini dei territori”.

 

LATTE ARBOREA PER IL SOCIALE. Spazio poi all’illustrazione dei diversi progetti in campo sociale promossi da Latte Arborea in collaborazione con vari enti e istituzioni.

Fortificazione individualizzata del latte materno di mamme di neonati pretermine integrato con diverse sostanze proteiche. È uno degli aspetti principali portati avanti dalla collaborazione tra la 3A di Arborea e il reparto che ospita i bambini della Sardegna centro meridionale. Vassilios Fanos, ordinario di Pediatria all’Università di Cagliari e direttore di Terapia intensiva neonatale dell’Azienda Ospedaliero universitaria di Cagliari, ha illustrato alcuni degli assi portanti di questa collaborazione. L’attività – scrive il notiziario Chartabianca – è legata alla ricerca scientifica per il miglioramento delle conoscenze sul latte materno. Attraverso questa collaborazione 3A Arborea ha donato un pastorizzatore per la realizzazione della prima banca del latte pastorizzato in Sardegna.

Di nuovi progetti nei percorsi educativi scolastici legati all’alimentazione e agli stili di vita salutari, ha parlato Gabriele Schintu, in rappresentanza dell’Ufficio scolastico regionale. Il docente ha ricordato anche la collaborazione tra l’ufficio scolastico e l’azienda 3A.

Nel suo intervento, Lorenzo Braina presidente Cooperativa Sociale Crea ha illustrato infine il progetto “Spazio Ascolto”. Nato con la collaborazione tra Arborea e Crea, punta ad aiutare i bambini in difficoltà attraverso azioni di sostegno allo sviluppo educativo di comunità, grazie a giornate di affiancamento a medici, insegnanti e operatori che lavorano con i bambini. Con il progetto Crea ha incontrato oltre 20 mila bambini nell’isola. (CHARTABIANCA)


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