Nella puntata di questi pomeriggio della trasmissione Rai La vita in diretta, si è parlato del caso ormai da giorni alla ribalta delle cronache, anche nazionali, per la sua efferatezza. Manuel Careddu, 18enne, scomparso l’11 settembre da Macomer e ritrovato cadavere alcuni giorni fa nelle campagne di Ghilarza. Accusati di omicidio e attualmente in carcere cinque giovanissimi, tra cui due minorenni. Manca ancora la certezza del dna, ma i dubbi sono davvero pochi. Potrebbero arrivare nuovi sviluppi nelle prossime ore, perché forse in questa assurda horror story è coinvolta un’altra persona, che sapeva dell’omicidio e avrebbe aiutato i coinvolti nello spostamento del cadavere di Manuel, in un primo momento sepolto nelle sponde del lago Omodeo.
Si attendono dunque i risultati del dna sull’autopsia eseguita sabato da Roberto Testi, esperto che ha lavorato in casi di nera come Cogne e Garlasco. Solo allora il corpo sarà restituito ai familiari per i funerali.
Alla trasmissione ha preso parte anche l’avvocato Gianfranco Piscitelli, legale del padre di Manuel: “Sono convinto che ci sia una sesta persona che ha dato qualche consiglio su dove occultare il cadavere sperando che non venisse mai trovato. “