L’ambulatorio urgenze pediatriche non s’ha da fare:Sindacati insorgono

Per i sindacati  la delibera dell’azienda ospedaliera Brotzu che prevede l’istituzione di un ambulatorio per le emergenze pediatriche 24 ore su 24 , non s’ha da fare. Chiedono l’immediato annuallmento e minacciano di ricorrere all’autorità giudiziaria.


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Ai Sindacati medici e UIl- Fpl  non va giù la delibera del 4 maggio 2016 dell’azienda ospedaliera Brotzu che prevede l’istituzione di un ambulatorio per le emergenze/urgenze pediatriche 24 ore 24. E chiedono l’annullamento immediato.

Contestano in toto la decisione e diffidano i vertici attraverso una nota stampa: “Si vuole mascherare l’istituzione di un pronto soccorso pediatrico o di un punto di primo intervento pediatrico, chiamando la struttura ambulatorio per le urgenze-emergenze pediatriche H24, che di fatto non esiste nella normativa italiana né regionale, bay-passando quelle che sono le indicazioni Regionali riportate nella DGR 28/12 al punto 12.6 -rete pediatrica- funzioni di urgenza ed emergenza pediatrica e la DGR n. 47/42 del 2010 che prevede quali requisiti siano necessari per l’istituzione di tali strutture. La delibera 2273 del dicembre 2015 – spiegano Susanna Montaldo, segretaria regionale Anaao Assomed, Maria Luisa Boi,  UIL FPL Medici, Cesare Iesu, Pesidente regionale AAROI-EMAC – appare alquanto prematura in quanto prima della selezione è opportuno istituire il pronto soccorso pediatrico individuando le strutture, i locali  da adibire con le necessarie attrezzature previste dalle normative vigenti nazionali e Regionali.”

 L’esame della disciplina contrattuale impone, quindi, alle aziende sanitarie di non istituire servizi di guardia al di fuori dei (vincolanti) limiti contrattuali e di informare preventivamente i soggetti sindacali interessati affinché essi possano attivare la concertazione (art. 6, comma 1 lett. B) allorquando si tratti di istituire, modificare o rimodulare l’articolazione dell’orario e dei piani necessari a garantire le emergenze.

“E’ doveroso far notare – spiega Attilio Carta  segretario Uil Fpl – che in aggiunta all’insopportabile carico di lavoro richiesto, difficilmente sostenibile per le reali condizioni ed il numero degli operatori imprudentemente indicato in delibera, oltre al complessivo rallentamento dell’assistenza, è infatti verosimile una grave paralisi di numerose consolidate attività per lo studio e la cura di importanti e/o rare patologie pediatriche. Tutto ciò determinerebbe infine un prevedibile collasso operativo dalle incontrollabili e socialmente fortemente impattanti ricadute sui pazienti più indifesi: quelli pediatrici.

 

I sindacati uniti minacciano di ricorrere all’autorità giudiziaria se le disposizioni della delibera non vengono annullate.

 


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