L’allarme dell’Istat: in Europa si muore come ai tempi della guerra

Colpa anche della crisi economica? 


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Istat: si muore come ai tempi della guerra. È allarme Secondo i dati dell’istituto sono 445mila i decessi, in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente 445mila decessi nel 2015, ossia l’11% in più rispetto all’anno precedente (in valore assoluto 45mila scomparsi in più), come in una guerra ma in tempi di pace. Un dato inquietante quello fornito dall’Istat che sta rimbalzando in ogni dove per la sua “inspiegabilità”. Occorre dunque attendere maggiori elementi per capire se si tratta della naturale conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione, (anche se gli stessi analisti escludono che possa spiegare un aumento della mortalità in tale ordine ma solo di 15mila morti all’anno), di una congiuntura dovuta alle malattie stagionali e ai cali della vaccinazione o al caldo estivo, o di un vero e proprio segnale d’allarme. Si ha paura che a c’entrare qualcosa siano anche la crisi economica e i tagli al welfare. In altre parole, se la colpa dell’evento straordinario sia da attribuire ai tagli alla sanità pubblica dovuti alla crisi che hanno aumentato i rischi di mortalità nella parte più fragile della popolazione, come avvenuto del resto nei paesi dell’Est europeo nel passaggio dal comunismo all’economia di mercato.


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