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“Vorrei informare il Sindaco di Assemini e la Senatrice Manuela Serra che ci accusano di non avere fondi per ottenere lo stato di crisi e licenziare che, i debiti che molti Comuni hanno nei confronti dell’Associazione, ammontano ad oltre 7 milioni di euro per i servizi svolti, mentre le Asl ci devono, ad oggi, quasi 35 milioni di euro. Facile quindi immaginare le difficoltà che abbiamo per poter pagare regolarmente oltre mille dipendenti e centocinquanta consulenti. Facile parlare e dare giudizi stando al caldo e senza responsabilità”.
“Siamo dunque ben lieti che la Senatrice Manuela Serra faccia l’esposto alla Magistratura, perché così facendo rafforzerà il nostro esposto alla Corte dei Conti”. Lo sottolinea il direttore amministrativo dell’Aias, Vittorio Randazzo, dopo gli anatemi lanciati dall’esponente pentastellato contro l’Associazione.
“In questo momento i nostri lavoratori non hanno bisogno di derive populiste. Ricordo anche alla Senatrice Serra- prosegue Vittorio Randazzo – che mi cercò prima delle recenti elezioni amministrative per avere informazioni sulla vertenza Aias. Le dissi che per opportunità politiche era meglio vederci dopo le elezioni. Questo suo intervento a gamba tesa cosa vuole significare? Elezioni vicine? E quali, politiche, regionali o amministrative.”
Ben venga dunque che la Senatrice Serra ed il sindaco di Assemini Mario Puddu si occupino così da vicino della questione Aias, così uscirà fuori ancora una volta che la Regione, le Asl ed i Comuni non sono regolari nei pagamenti delle spettanze.
L’Aias non ha mai fatto e di certo non metterà mai in pratica, alcuna politica né ricattatoria né intimidatrice verso i suoi dipendenti e collaboratori che rappresentano la risorsa più importante dell’Associazione, per il modo in cui svolgono al meglio i loro servizi verso i nostri pazienti.
“ Siamo talmente convinti – sottolinea ancora Randazzo – del nostro buon operato che non ci spaventano le minacce di far intervenire la magistratura da parte di nessuno. Da parte nostra abbiamo già predisposto un dossier da inviare alla Corte dei Conti, affinché la magistratura contabile verifichi, come pensiamo, che ci siano stati dei comportamenti fuori dalle norme, da parte delle pubbliche amministrazioni contro l’Aias.