Gentilissima Assessore Virginia Mura,
le scrive un gruppo di lavoratori in mobilità in deroga della Sardegna. Lei e il suo staff li conoscete bene. Sono quelli che quando li scorgete anche solo da lontano a quegli eventi, da voi stessi organizzati, per le ipotetiche vostre politiche attive del lavoro, esclamate, quasi ad esprimere fastidio nel vederli – “ah, anche qui questi !” Si, questi. Proprio cosi. Perché noi, per voi, siamo solo questi pronunciato in senso dispregiativo, quasi con odio. E sapete perché? Se non lo avete capito, proviamo a spiegarvelo noi. E’ vero che non avete la bacchetta magica, è vero che al Governo di questa maltrattata Sardegna ci siete poco più di un anno, è vero, come ama ricordare lei in tutti i suoi interventi pubblici, che “avete ereditato una situazione disastrosa in fatto di ammortizzatori sociali in deroga”. Ma, Assessore, ci lasci dire a noi qualcosa, a lei, alla Giunta Regionale, al Consiglio Regionale, ai sindacati, vostri complici; Avete perso credibilità. Era poca quella che vi era rimasta, ma da ieri l’avete persa del tutto. Voi siete come gli asserviti al tavolo del Conte Attilio, ben descritti dal Manzoni – “Due figurine di parassiti sbalzate con pochi rapidi tratti, da mano maestra, che mettono in risalto la loro passività spirituale: mangiando a capo chino, a quattro ganasce, sorridono, son sempre pronti ad approvare le altrui opinioni quando su esse tutti sono d’accordo. Cominciando dalla minestra a dire si, con la bocca, con gli occhi, con gli orecchi, con tutta la testa, con tutto il corpo, con tutta l’anima, alla frutta v’ avevan ridotto l’uomo a non ricordarsi più come si facesse a dir di no”. Voi rappresentate l’orgoglio del “nobile” di voi stessi, “l’orgoglio del nobile che non vuol esser contraddetto, e il disprezzo per chi ha umili i origini”, tutto rappresentato nella frase del Conte Attilio – “Si, signore, da cavaliere, – gridò il Conte: – e lo lasci dire a me, che devo intendermi di ciò che conviene a un cavaliere”.
Ecco, voi siete questo, tutto riassunto in queste righe. Ed è per questo che il cosiddetto “tavolo partenariale” convocato ieri da lei, al quale avete invitato Inps, Sindacati e pedine asserviti al potere, varie ed eventuali, lo avete apparecchiato servendo al tavolo le teste di 17 mila lavoratori sardi in mobilità in deroga. Ieri avete suggellato l’ennesimo accordo beffa ai danni non solo dei lavoratori interessati, ma anche e sopratutto delle loro famiglie che spesso significa anche con minori a carico. Non vogliamo significarle qua esempi di disperazione dei singoli lavoratori, sarebbe come umiliarci dinanzi al vostro cospetto, e questo noi non vogliamo farlo. A noi la dignità è rimasta. Ci viene il dubbio che ancora possiate averne un briciolo voi. Le ricordiamo alcune delle sue tante vergognose dichiarazioni – “siamo riusciti a strappare, anche grazie alla generosità di altre regioni, qualche soldo in più per poter pagare qualcosa relativo il 2014” e ancora – “stiamo lavorando affinché si possa riuscire ad accontentare tutti”, e ancora, l’ultima di ieri, dopo che sorridenti avete mangiato al vostro bel tavolo partenariale – “In questo modo – spiega l’assessore Mura – rispetteremo un principio di equità, pur sapendo che questo sarà un primo, piccolo ristoro. Le risorse, infatti, non sono sufficienti: per questo motivo, a nome della Giunta regionale, ho assunto l’impegno per proseguire nel serrato confronto con il Governo nazionale e richiedere l’intero ammontare delle somme necessarie a coprire il fabbisogno del 2014. Per ora sarà erogato un numero di mensilità uguale per tutti i lavoratori, compresi quelli degli studi professionali, che inizialmente erano stati ingiustamente esclusi dal novero dei beneficiari. In particolare, l’Inps dovrà procedere prioritariamente alla corresponsione di tre mensilità ai lavoratori in mobilità in deroga che non hanno percepito nessuna spettanza riferita al 2014, e una mensilità a quanti avevano percepito due mensilità. Nella stessa misura, per quanto attiene ai lavoratori che fruiscono della CIGS in deroga, l’Inps dovrà procedere all’erogazione prioritaria a coloro che non hanno ricevuto alcun sostegno al reddito per il 2014 e, successivamente, le somme rimanenti verranno destinate ai lavoratori che hanno percepito 2, 3 o 4 mesi di ammortizzatori”. Ci consenta dopo questo una seria domanda? Ma non è che per caso, solo per puro caso, vi sorge spontanea la domanda – “ma questi non si sono ancora stancati ?” Se non vi sorge la domanda, possiamo noi offrirvi, invece, la risposta. Si, ci siamo stancati, molto, siamo arrivati oltre il limite di ogni umana pazienza. E li diciamo di più, forse lei e tutti voi avete fin ora avuto a che fare con delle persone rassegnate, assoggettate loro malgrado al potere avvilente dei sindacati. Quelli che lei difende tanto, quelli che lei riconosce come interlocutori mentre disconosce un regolare comitato spontaneo di lavoratori che mai nello loro vita lavorativa, tantomeno ora, ha voluto piegarsi al volere dei sindacati capaci solo di sottoscrivere accordi ai danni di coloro che inconsapevoli li hanno delegati. Non vi diciamo di vergognarvi, siamo certi che non siete capaci, non conoscete nemmeno il significato di “senso della vergogna”. Non vi chiediamo di il pagamento di quanto ci è dovuto per il 2014, no, non è più tempo di chiedere provando a dialogare, lo abbiamo fatto dal 2013 a oggi, con rispetto per le istituzioni, e verso coloro che le rappresentano. No, oggi pretendiamo di avere quanto ci è dovuto in nome di quella parola che vi mettete in bocca senza conoscerne a fondo il significato, “equità”.
Cagliari, lì 19/05/2015
lavoratori in mobilità in deroga
sotto il vergognoso tavolo partenariale apparecchiato ieri sera in Assessorato al lavoro della regione Sardegna