La vittoria dei trapiantati e dializzati sardi: “Dopo 10 anni i nostri assegni sono stati aumentati”

Soldi in più nelle tasche di migliaia di cittadini fragili. Necessario un decennio di lotte e battaglie, Pino Argiolas: “Adesso speriamo che la Regione incrementi le fasce di reddito del 20%”


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Ci sono voluti dieci anni di guerre e battaglie per ottenere un aumento per quello che, per tanti dializzati e trapiantati, rappresenta l’unico reddito. L’assegno speciale è aumentato del 25%, ora è ufficiale: e si parte da gennaio 2023: “Questo significa che ci saranno un anno circa di arretrati. Speriamo che i Comuni possano pagare a dicembre 2023, ma non è certo, magari sarà a gennaio 2024”, spiega Pino Argiolas, presidente della onlus Prometeo, nell’annunciare la tanto attesa svolta. “Vorrei solo dire che il lavoro paga, e grazie all’ impegno del coordinamento delle associazioni, l’importo dell’assegno che era fermo da 10 anni  è stato aumentato”. Le tabelle sono chiare: chi ha zero reddito incasserà 410 euro, chi arriva a ottomila euro 328 e chi li supera ducentoquarantsei. Non tantissimo, certo, ma di sicuro ben di più rispetto al passato. “Questo anche grazie al lavoro di diversi consiglieri regionali, di diversi gruppi politici di sinistra di centro e di destra, nonché del presidente del Consiglio Michele Pais, siamo riusciti a portare a casa questo importante risultato che non è risolutivo ma aiuta chi ha bisogno”. Tra cure e medicine, infatti, oltre alle spese di tutti i giorni, la vita di un dializzato o di un trapiantato non è solo piena di insidie ma, anche, di costi.
“Adesso speriamo che in questa tornata di Consiglio regionale si possano incrementare  le fasce di reddito dei percettori l’assegno mensile del 20%, per aver un maggior numero di pazienti trapiantati e dializzati tra i beneficiari”.


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