“Questa è la storia di uno di noi….”, cantava l’originale Adriano Celentano, ma il cagliaritano 46enne, Antonio Correa ne ha fatto di strada, imitandolo fin da piccolo e proprio recentemente al Primo festival Nazionale degli imitatori di Adriano Celentano, si è imposto sui tredici concorrenti che dalla Penisola e dalla Svizzera hanno preso parte all’evento. Oggi abita a Ussana, sposato, ha una vita alle spalle di partecipazioni televisive nazionali, regionali e più volte è stato fianco a fianco al grande Adriano: “Io appartengo ad una famiglia di vecchio modello – dice Antonio Corria – nel senso numerosa e purtroppo con un solo punto di riferimento genitoriale per il fatto che non ho più il papà di nome Carlo, (deceduto nel 1990) in compenso ho una grande mamma di nome Carmela, sarda ma di origine siciliana. Ho due sorelle (Patrizia la più grande poi Anna) e tre fratelli (Salvatore, Vincenzo e Gaetano) questi ultimi appartenenti all’Arma dei Carabinieri. Il mio punto fermo è la mia famiglia a cui sono particolarmente legato, come tutti del resto, ma io con essa ho un legame affettivo maniacale. Ho vissuto da piccolo in Via S.Avendrace, dove la sera ci si incontrava dai nonni, andavano di moda le Serenate e mi divertivo quando miei zii materni si riunivano con diversi strumenti per allietare le giornate sopratutto estive. Sarà stata la loro vena Artistica a svegliare l’estro che all’età di nove anni fu una mia passione, cioè quella delle imitazioni di vari personaggi televisivi, che condividevo con i famigliari sopratutto il sabato sera, quando ci si riuniva per stare tutti insieme. Iniziai a imitare Adriano Celentano, grazie ad una intuizione di Anna, mia sorella la secondogenita,alla quale devo questa mia passione. Quando iniziai ad imitare Celentano mi accorsi che condividevo quel senso bizzarro, semplice, caparbio, amorevole, dolce, scenico e sopratutto divertente di affrontare la vita, alla quale era appesa ad un filo all’età di 2 anni, per via di un infezione polmonare che se non presa in tempo grazie alla tempestività della mia grande mamma avrebbe sicuramente avuto conseguenze più gravi”.
Ogni volta che vedevo una foto di Celentano dicevo ” caspita! Questo è Forte!..Con quella sicurezza di apparire ed essere il numero Uno nelle classifiche Mondiali! Il suo modo di vestire di stupire il pubblico sopratutto con la sua semplicità….dove da questo termine derivano le cose più belle…Vedete che quando parlo della mia famiglia…vado fuori tema?…Celetano compreso…ormai fa parte della mia famiglia…. Iniziai ad imitare Celentano con gli amici e partecipai al Primo festival Parrocchiale (S.Avendrace )per bambini nel quale fui catapultato sul palco con il classico calcio nel sedere….non perchè ero raccomandato, ma perchè proprio non volevo salirci! Grazie ad un Fratello di mia Madre Sandro D’amico (ex chitarrista de Marines).
Ogni volta che ascoltavo la voce e la musica di Celentano ne sentivo parte…ho sempre cantato nella mia cameretta , quando miei fratelli non dormivano e dormivano….Iniziai a fare delle imitazioni nell’ambito scolastico , quindi a fare i saggi scolastici e qualche festa patronale…mi divertivo e divertivo… Con il mio papà il rapporto sarebbe stato ancor più straordinario, se non fosse stato afflitto dalle preoccupazioni finanziare che comporta una famiglia numerosa e la situazione salutare di Emiliano, mio dolce fratellino deceduto all’età di 15 anni ( disabilità provocatagli da un emorragia celebrale quando era ancora in fasce).
I miei fratelli hanno scelto una carriera onorevole con gran coscienza data sicuramente dall’esempio Paterno, in quanto ex appuntato dei carabinieri, Papà era un uomo tutto d’un pezzo e la tenacia e l’amore di mamma non ci a mai fatto mancare nulla, forse anche perchè ci avevano insegnato a valorizzare quel poco che si aveva…delle volte bastava sentire una bella canzone e gli umori cambiavano. Nel 1987 mia sorella Anna scrisse a mia insaputa a “TU Come Noi” Un concorso dove vinceva un Artista per Regione. Partecipai facendo le selezioni all’ Hotel Setar a Cagliari la vittoria in assoluto mi fece partecipare alla “La giostra” in onda su Canale 5 Trasmissione condotta da Enrica Bonaccorti, il mio problema era , però andare al Cinecitta’, anticipando i soldini dell’aereo che non avevamo, infatti il primo volo lo persi e solo grazie alla caparbietà del Papà e Mamma riuscì a partecipare… dal Cinecittà un giornalista mi volle portare a “Fantastico”, programma all’epoca condotto da Adriano Celentano, ma avrei dovuto rinunciare al volo di ritorno e non me lo potei permettere.. Intanto dopo questa apparizione a scuola ero famosissimo, e il mio Papà mi disse:” Io con tanti figli e non ne ho uno diplomato, i primi due si sono arruolati, ma sono sicuro che Antonio non mi deluderà e sono sicuro che conoscerà, anche Adriano Celentano!”. All’epoca, con una famiglia numerosa forse era più probabile più che conoscessi Celentano, più che diplomarmi…in quanto al Liceo Artistico le attrezzature costavano, libri compresi.
PIPPO BAUDO E JOVANOTTI. Nel 1989 mi telefona La redazione della Rai chiedendomi se potevo partecipare ad Una trasmissione dal titolo “Serata D’onore” condotta da Pippo Baudo con Ospiti Celentano e Jovanotti, ho chiesto alla redazione se per caso fosse uno scherzo..per dimostrarmi che non fosse così, mi mandarono due Telegrammi, uno per leggerlo in piedi ed uno quando mi sarei rialzato dopo essere svenuto. Mi ricordo che il giorno della messa in onda in diretta su Rai Due parlai con il mio Papà dall’albergo, che mi confermò quanto lui aveva previsto nei miei confronti e non mi nascose l’emozione che potesse provare vedendomi li al fianco del MITO. Fui selezionato tra gli imitatori di tutta Italia perchè l’esigenza professionale di Pippo Baudo a tutti nota non doveva sfigurare con l’ospite d’onore, in quanto noi eravamo la sorpresa della serata. Io fui il più piccolo degli imitatori e non usavo come tutti gli altri gli occhiali da sole, quando vidi Celentano che dopo l’esibizione si avvicinava anche da me per i complimenti,,, mi disse: “Bravo Correa Tu sbatti gli occhi uguale a me!” Il mio Papà di vecchia tempra, quando sentii il suo cognome e il nome di suo figlio pronunciato da MITO, scoppiò in lacrime… Io che ero sudato dall’emozione, per educazione, non mi avvicinai al MITO, ma gli diedi una pacca sulla spalla …quante cose gli avrei voluto raccontare e ringraziare…ma quegli attimi sono come i più bei sogni.. ti devi svegliare. Ebbi i complimenti da tutti …sopratutto dal Grande Pippo che ci mise a nostro agio sin dall’inizio. Continuai a studiare per raggiungere un ‘altra promessa che avevo dato al papà…intanto Mamma e Papà mi regalarono mia prima chitarra…una dolce compagna , ma un po’pericolosa per gli studi che per il Liceo erano già quotidianamente impegnativi. Presi la chitarra e decisi di risuonarla solo sopo raggiunto l’ambito Diploma che arrivò con tanti sacrifici nel 1990 e con un amara delusione per aver perso il mio papà tre mesi prima… Quando persi il papà , non avevo più la testa di studiare, mi sembrava tutto inutile, solo grazie al supporto morale della famiglia e al supporto tecnico di miei cognati Roberto e Claudio (Ing Meccanico e Perito Elettrotecnico), mi hanno dato un imput per raggiungere l’obbiettivo.
LA CANZONE PREFERITA. Molti mi chiedono se C’e una canzone in Particolare di Adriano che a me sta a cuore….si c’è ..Si intitola “Conto Su Di te”, pezzo che ho ascoltato un milione di volte con le cuffie mentre studiavo..come se quelle parole arrivassero dall’aldilà..per darmi una carica che ho tirato fuori fino allo spasimo. Dovetti adempiere al dovere di leva, che scelsi presso l’arma dei carabinieri, quindi ausiliario. Che bella la divisa, l’anno di militare corso a Benevento e effettivo ad Iglesias i ha permesso di vedere la gente sotto tanti aspetti, è ovvio che arrivi dal basso, capisci benissimo le condizioni della gente, ho onorato la divisa facendomi voler bene, oltre a farla rispettare. Ogni volta che vedevo una famiglia in difficoltà era come se vedessi la mia… Decisi di Arruolarmi definitivamente, avrei potuto, ora sarei sistemato…ma sarebbe stato troppo facile mollare tutto …sentivo che Mamma faceva mille sacrifici in quella fabbrica di tabacchi (Manifattura tabacchi Cagliari) , non avendo neanche la patente si sarebbe dovuta alzare ancor prima per prendere il pullman, ne prendeva 4 al giorno…rientrava ed il sorriso non le mancava mai…Ho rinunciato alla divisa e lo farei altre mille volte se penso cio’ che i genitori hanno fatto per tutti noi, perchè se la famiglia è sana ..lo è anche la società. Dopo il Diploma, non si sa mai.. ho lavorato per una ditta di facchinaggio la notte per poter studiare di giorno e frequentare le serali, dove ho conseguito il quinto anno ,,visto che il mio diploma era di 4 anni. Dovetti trovare un ‘occupazione purtroppo anche se non fosse attinente con il mio titolo di studio, quindi ho fatto un pò di tutto dal manovale, al procacciatore d’affari, imbianchino, cartongessista, muratore, Antitaccheggio, guardiano, piastrellista, intonachista, giardiniere, attualmente elettricista…insomma non mi sono fatto mancare nulla, anche se è un sacrificio è bello saper fare un pò di tutto. Nel frattempo ho partecipato ad una trasmissione in onda su Rai Uno dal titolo “Ci siamo” condotta da Gigi Sabani. Ho partecipato a Italians Go talent condotto da De filippi, Zerbi e Scotty, a Scorie Per X Factor per fare uno scherzo a Claudia Mori. Nell’ambito regionale ho partecipato nel 1988 “Prima fermata” condotta da Demo Mura in onda su Videolina 12 puntate, nella quale ero ospite fisso. Ultimamente trasmissione “I due di via Venturi ” con Bruni e Mameli, ospite “Miss Italia in Sardegna ” in onda su Sardegna 1. Ospite qualche serata Videolina Con i La Pola”.
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