
“Non poteva accettare di essere stata lasciata e ha covato per un anno e oltre la vendetta”. Ha spiegato così le motivazioni dell’omicidio dell’albanese 42enne Astrit Lamaj, il procuratore capo di Monza, Maria Luisa Zanetti parlando della mandante, una donna di 64 anni siciliana ma residente a Genova. Un ‘cold case’, rimasto irrisolto per cinque anni, dal 15 gennaio del 2013, anno della sparizione, fino all’autunno scorso, quando le ossa della vittima sono state ritrovate. Erano in un pozzo artesiano di una villa in ristrutturazione a Senago, in Brianza.
I carabinieri sono arrivati a trovarle grazie alle dichiarazioni di un pentito di mafia, in Sicilia: un’indagine più ampia della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, che ha consentito di risolvere anche questo caso collaterale. CONTINUA A LEGGERE SU AGI.IT