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Una trasferta che nulla aveva di “Istituzionale” e non poteva di fatto essere addebitata alla Regione. Secondo la Procura della Repubblica di Cagliari, (per voce del pm Emanuele Secci), “Chiedere il rimborso del biglietto aereo e dell’auto a noleggio per partecipare a un convegno dell’Udc a Chianciano non rientrava nei rimborsi previsti dalla legge in caso di attività istituzionale”. Per questo motivo, l’accusa ha chiesto nei confronti del consigliere regionale dell’Udc, Giorgio Oppi, un anno e mezzo di reclusione. Più volte assessore regionale (Sanità e Ambiente), Oppi che deve rispondere di falso e truffa per essersi fatto rimborsare il noleggio dell’auto usata per andare al congresso del proprio partito, vicenda che risale al 2011 quando il leader sardo dell’Udc (all’epoca era assessore regionale all’Ambiente) aveva presentato un giustificativo di spesa di poco meno di 2mila euro (esattamente 1.972,24 euro) per un viaggio istituzionale a Roma. Di parere opposto la difesa, rappresentata dall’avvocato Massimiliano Ravenna, che discuterà il prossimo 24 marzo. Sentite le parti, spetterà al tribunale monocratico stabilire se condannare o assolvere Giorgio Oppi.
LA VICENDA. Le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal pm Giangiacomo Pilia, nei giorni indicati nella richiesta di rimborso, Oppi non si era fermato nella capitale, ma aveva partecipato al congresso che il suo partito aveva organizzato in provincia di Siena. Proprio a Chianciano Terme lo aveva accompagnato l’autista della macchina presa a noleggio che poi era rimasto a sua disposizione in Toscana accompagnandolo anche ad Orvieto. Dunque, per la Procura di Cagliari quella trasferta non aveva nulla di istituzionale e non poteva essere messa a carico della Regione.