La spiaggia di Lotzorai piange Martina, la lettera M è sospesa nel cielo

La spiaggia a Lotzorai è stranamente deserta, meno affollata del solito, in quella triste giornata d’agosto. Le onde avevano l’aspetto traditore, la risacca. 


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La spiaggia a Lotzorai è stranamente deserta, meno affollata del solito, in quella triste giornata d’agosto. Le onde avevano l’aspetto traditore, la risacca. Vi si diressero, dal loro paesello, per festeggiare con dignità, senza nessun eccesso. Sulle spalle due zaini: attrezzatura da spiaggia ed i giochi dei bimbi; nell’altro un frugale e degnissimo pasto. Non ci fu il tempo di imbandire la tavola, la tristezza avvolse tutti come miele, in quel tragico sabato. Dové l’angelo, dov’è la bimba. Non c’è più. La donna non pronunciò la solita tiritera: ma ta omine sesi. Penso: “Sesi un omine, sesi un gran omine”. Infatti si prese tutta la responsabilità. Innaturale. Tragica. Innaturale, mettere il velo sopra il tuo sangue. La lettera M, disegnata nel cielo. Si magari Martina si chiede: è me che stan guardando. Il giorno delle stelle, il giorno 10. Un caldo sabato d’agosto. R.I.P.


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