La sinistra cagliaritana e i “tuttologi” di Fb: scontro tra Sel e Pd

Veleno sul dopo primarie: francesco Agus punzecchia Yuri Marcialis e Silvio Lai


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Francesco Agus, coordinatore di Sel, bacchetta i segretari del pd sul dopo primarie: E afferma: “Una settimana fa in una nota del Coordinatore cittadino del Partito Democratico Yuri Marcialis si evidenziava come il dato dell’affluenza alle primarie nel capoluogo fosse omogeneo a quello registrato nel resto dell’isola e come in tutti i centri piú grossi dell’area vasta di Cagliari il calo della partecipazione fosse addirittura inferiore a quello registrato in cittá. 
Una settimana dopo il coordinatore regionale Lai, durante una riunione dei dirigenti del suo partito, cerca invece goffamente di scaricare su altri le responsabilità di un turno di primarie certo non esaltante.
Purtroppo per Lai l’affluenza, lo spiega bene Marcialis nel suo commento, è bassa in città (dove ha votato un cittadino ogni 48 elettori) come in provincia (un elettore ogni 46 abitanti). E peggiora nei centri dell’area vasta (un elettore ogni 55 abitanti), sia in quelli guidati dal centrosinistra che in quelli in mano al centrodestra.
Nei centri urbani, dove è piú forte il voto d’opinione, a tenere lontani dalle urne l’elettorato progressista piú dei temi locali sono il Governo delle larghe intese tenute in piedi a Roma e l’assenza colpevole di una discussione seria sul programma interna al centrosinistra sardo. 
Cerca invano pagliuzze chi prima dovrebbe eliminare le sue travi.
All’elenco dei novelli Lagrange e dei tuttologhi di facebook citati dal segretario cittadino si può quindi aggiungere l’analisi del suo segretario regionale.
Spiace constatare come gli eredi dell’apparato burocratico del PCI, famoso per il rigore e la precisione con cui si analizzavano i dati e i flussi elettorali, abbiano perso dimestichezza con questo genere di operazioni e a volte antepongano le ragioni della propaganda interna all’analisi e alla risoluzione delle problematiche.
La vittoria elettorale, l’abbiamo detto e lo ribadiamo, passa dalla costruzione di una coalizione forte costruita attorno a un programma comune, non dalla ricerca di alibi che giustifichino ogni insuccesso senza risolverne le cause”.
 


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