“La Sardegna non ha un aeroporto attivo in caso di nebbia, sicurezza a rischio”

Dopo l’aereo arrivato a pochi metri da Elmas e costretto, causa nebbia, a ritornare a Roma, interviene Mauro Pili: “Tutti e tre gli scali chiusi, se a bordo dell’aereo ci fossero stati medicinali non sarebbe potuto atterrare. La situazione è grave”


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Un aereo che ritorna indietro per nebbia, attraversando nuovamente tutto il Tirreno. È quello che è successo ieri sera al volo dell’Alitalia partito da Fiumicino e diretto a Elmas, con a bordo oltre sessanta passeggeri, che solo da qualche ora sono riusciti ad atterrare nell’Isola. Un fatto che alimenta la polemica politica. Tra i primi a segnalare il fatto, ieri, c’era stato l’ex presidente sardo Mauro Pili: “C’era nebbia e hanno postato le rilevazioni della visibilità attorno ai 400 metri, ma gli scali di Olbia e Alghero non erano operativi”. La causa principale è l’emergenza Coronavirus, lo scalo cagliaritano è infatti l’unico operativo in tutta l’Isola: “Ma c’è un problema di protezione civile”, tuona Pili ,”se in un’isola non c’è un solo aeroporto aperto in caso di emergenza. Se ci fosse stato bisogno di far arrivare un aereo medico,  sarebbe stato impossibile proprio perchè tutti e tre gli scali non erano operativi”.

“È un fatto molto grave in termini di sicurezza per la nostra regione, non si può avere un’isola totalmente isolata nei collegamenti. Bisogna garantire, in casi simili, la fruibilità degli aeroporti”.


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