
La sanità nell’isola arranca anche sul fronte della prevenzione. La Sardegna è l’ultima regione italiana per vaccinazione anti papilloma virus, causa di almeno metà dei tumori all’utero. Già prima della pandemia la situazione non era delle migliori, adesso però è ancora peggio: dai dati di Epicentro emerge che la Sardegna ha una percentuale di individui vaccinati con almeno una dose del 26,87% e una percentuale di vaccinazione HPV completa che conta solo il 14,99%, collocandosi all’ultimo posto tra le regioni italiane.
L’HPV, più noto semplicemente come Papillomavirus, è un virus a prevalente trasmissione sessuale, classificato come secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo.
La comunità scientifica internazionale e le autorità sanitarie di tutto il mondo sono concordi nel definire la prevenzione come la carta vincente per la battaglia contro i tumori da HPV. Infatti, questi cancri sono prevenibili grazie alla prevenzione primaria tramite la vaccinazione anti-HPV e alla prevenzione secondaria tramite i test per lo screening per il tumore del collo dell’utero, con la possibilità di curarli efficacemente se identificati tempestivamente. Purtroppo ancora oggi il tumore della cervice uterina è il secondo al mondo per numero di casi e decessi nelle donne di età dai 15 ai 44 anni ed il quarto considerando tutte le fasce d’età.
La responsabilità, secondo il Pd che ha presentato un’interrogazione alla Giunta, è tutta nella gestione politica. “Nel passaggio dai Piani Regionali alla loro attuazione è evidente che qualcosa sfugga. Ed è per questo che nella nostra interrogazione – dice Rossella Pinna – poniamo l’accento sulla necessità, alla luce dei dati che collocano la Sardegna all’ultimo posto tra le regioni italiane per vaccinati contro HPV, che la Regione, coerentemente alle proprie disposizioni, attui ogni opportuna iniziativa che possa incrementare il numero dei vaccinati”.