La sanità allo sfascio in Sardegna osservata speciale: il governo pensa a un commissario

I cittadini vivono quotidianamente sulla loro pelle disservizi e disagi, ma i problemi stanno anche a monte: l’Agenas non riceve i dati dalle Asl da due anni, come ha più volte denunciato la presidente Todde


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La sanità in Sardegna è allo sfascio totale, come i cittadini possono verificare quotidianamente sulla loro pelle: liste d’attesa infinite, pronto soccorso intasati, ospedali inefficienti, medici a singhiozzo. Nessuna novità, purtroppo: chi può permetterselo, si cura pagando, chi non può rinuncia a curarsi.

Ma il disastro in cui è precipitata la sanità sarda, il buco nero che nonostante divori risorse non restituisce servizi, ha ora un altro risvolto: le Asl non trasmettono i bilanci all’Agenas da due anni. In pratica, sono fantasmi amministrativi, come ha più volte denunciato la presidente Todde. La conseguenza è presto detta: c’è il rischio concreto, un auspicio per qualcuno i modo da mettere finalmente ordine, che arrivi un commissario da Roma, inviato dal ministero dell’Economia, per provare a salvare la situazione ormai disperata, ridotta allo stremo dal combinato disposto di incapacità e indolenza del governo sardista-leghista di Christian Solinas e dei suoi assessori.


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