Ma mi faccia il piacere. Non confondiamo. Lasciamo stare. Il livello politico e morale della cosiddetta “Prima Repubblica”, se peraltro sia nata la Seconda, era immensamente migliore. Si sentiva aria di statisti e di politica. Povera Italia Patria della POLITICA. Lo dico con convinzione, lontano da moralismi e da giustizialismi. Il giudizio spetta a ben identificati Poteri dello Stato: giudicano gli atteggiamenti individuali ed eventualmente li perseguono. Detto ciò non fa piacere, pensare ad un essere umano in carcere. Sia chiaro, questa riflessione non ha nessun riferimento alla cronaca ed agli eventi giudiziari di questi giorni. Diciamo a chiare lettere che si è sbordato, che il livello della classe dirigente mette spesso in dubbio i valori fondativi dell’occuparsi di politica. Il personale politico non il Partito è responsabile. Non è il partito, fatto d’uomini, ma l’individuo cui va data la responsabilità nel bene e nel male. I partiti sono utili, sono serviti a liberare l’Italia dal NaziFascismo, a far ricrescere la nazione nel dopo guerra, a far leggi e norme giuste ed eque.
Ammiriamo tanto la maltrattata Costituzione. Un gioiello. In molti hanno pagato le loro idee a costo di sangue e duro lavoro. Per cui non andatevene, non lasciate ma cambiateli questi partiti. I figli meritano gli sia reso quanto noi abbiamo avuto dai nostri genitori. Non lasciamogli in eredità una terra bruciata. La disillusione, il disamore ma l’impegno politico e civile non deve mai venir meno, è un valore. Devono venir meno invece la guerre: giovani contro vecchi, donne contro uomini, diversamente anziani contro diversamente giovani. Posizioni di spesso di parte, nulla a che spartire con idealismo e le vituperate idee. Evitare che il disimpegno ammorbi l’aria ed avveleni i pozzi della passione civica. Mentre i partiti sono associazioni composte d’uomini e donne, Associazioni nate e cresciute per il bene collettivo. Non credo, penso in molti non crediamo, che tutto e tutti gli individui siano uguali. Non è giusto nei riguardi dei più. I partiti cattivi e disonesti. Magari se non stai dentro le cordate dei partiti sei emarginato ed espulso. Spesso lo sono migliori le menti libere, non i gregari ad uso e consumo. Le menti libere si arrabbiano si mangiano il fegato e fuggono. Allora è colpa del partito? No! La politica purtroppo è così? La politica, i partiti? Ma quando mai!
Succede altrove. Succede in Sardegna. Succede a Cagliari dove le premesse erano diverse, un’occasione straordinaria determinata da vari fattori. Dopo di che molti hanno preso la strada del disimpegno e del ritorno al privato. E’ innegabile che si registri, a malincuore, l’ingrossarsi delle file dell’astensione. I più grandi sognatori erano giudicati velleitari ed inconcludenti, mentre spesso hanno cambiato storia e destini. Dai sognatori, ai figli di papa, ai radical chic, alle dinastie la distanza è smisurata. Invero la speranza è l’ultima a morire poiché alcune volte basterebbe solo ascoltare. Come citava pessimisticamente Orwell, nella Fattoria degli Animali: tanto tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Disimpegno, disillusione, delusione. Buttiamo il cuore oltre l’ostacolo per chi verrà dopo di noi, non possiamo lasciare il deserto, attribuendo la responsabilità al “Partito”. In caso contrario rimane solo da chiederci a che ora è la fine del mondo. Tanto saremmo passati per caso. Gianfranco Carboni