La politica degli affitti carissimi: Cagliari non è la strada giusta

Giocatori con ingaggi pesanti che stazionano un anno con le valigie pronte. Ora sembra sia il turno di Pavoletti il cui acquisto per nove mesi costerà alla società 6,5 milioni

 


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di Nanni Boi

Poi ci si lamenta se dopo un solo anno di permanenza fanno le valigie. E allora i più influenzabili, meglio ancora i più sprovveduti, tra i tifosi rispondono con gli insulti, spesso accompagnando i partenti al termine “mercenario”. Ma io mi domando se questa adottata dalla società per il mercato è una politica seria, meglio, se è una politica. Che razza di rapporto si può creare tra nuovo acquisto e squadra se già in partenza si gettano le basi perché alla fine del primo anno si arrivi ai saluti?

E’ successo con Isla, Bruno Alves, Borriello (a Storari è andata un po’ meglio visto che è durato un anno e mezzo) perché guarda caso avevano ingaggi pesanti. Non sarà diverso con Pavoletti se come sembra sarà lui il successore dell’attaccante trasferito alla Spal. Tra l’altro, facendo il conto della serva, se anche l’ex napoletano dovesse ripetere il rendimento in termini di gol del predecessore (cosa possibile ma non facilissima), sarebbe comunque decisamente caro.

Due milioni per il prestito che andrebbero al Napoli e due milioni e trecentomila euro netti al giocatore che per la società significano al lordo 4 milioni e mezzo. Alla fine dei conti il Cagliari spenderebbe 6 milioni e mezzo per riportare in quota un attaccante che l’anno scorso ha giocato pochissimo senza mai segnare lo straccio di un gol e alla fine del campionato lo riconsegnerebbe alla squadra di provenienza. Ah certo, c’è la possibilità di riscattarlo a 12 milioni, ma è, come dire, abbastanza in salita come previsione viste le abitudini di Giulini. Alla fine dei conti sarà un affitto. Decisamente caro peraltro. Qualcuno mi faccia capire il senso di tutto questo.


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