Prima le auto potevano fermarsi a tre metri dall’entrata del suo negozio. Adesso, con la nuova pista ciclabile, la musica è destinata a cambiare anche per Nunzia Meloni. Settantacinque anni, da un quarto di secolo gestisce una cartoleria in via Liguria a Cagliari. Le sue orecchie hanno ormai stretto “amicizia” con il rumore del camion degli operai comunali, impegnati a “gettare” sull’asfalto quel rosso rasocrete che, ufficialmente, dà il via al nuovo percorso ciclabile: “Mi danneggerà, le auto dei miei clienti non potranno più fermarsi vicino. Erano abituati così, entravano e acquistavano. Già c’è crisi”, osserva la negoziante, “adesso sarà ancora più profonda”. La donna si dice stupita della decisione della Giunta Truzzu di portare avanti il progetto dell’ex amministrazione Zedda: “Diciamo che un po’ me lo aspettavo, speravo in un cambio di rotta ma, se era già stato deliberato, vuol dire che evidentemente” la pista ciclabile “si doveva fare”. Non c’è solo però lo “spettro” del possibile calo degli affari, però, tra le argomentazioni che la Meloni porta a sostegno del suo “no” alla ciclabile.
“Ogni giorno, quando escono gli studenti del liceo Pacinotti, o quando ci sono deviazioni del traffico da via Cadello, qui regna il caos. Non ho mai visto ciclisti passare, sinceramente non trovo nemmeno un aspetto positivo”. Tuttavia, tornare indietro è impossibile: “Ripeto, per me la ciclabile sarà un danno e ci sarà anche un caos maggiore tra auto in doppia fila e pullman”.