
Sedici tecnici nazionali in ParAgility e 22 cani abilitati. Questa nuova disciplina cinofila che mette insieme sport e
sociale pianta radici anche in Sardegna. Si è svolto ad Olmedo, organizzato dall’Associazione culturale sportivo
dilettantistica ComuniCanem in collaborazione con il Comitato Csen di Sassari, il primo corso in “Conduzione del
cane e preparazione dell’atleta in Paragility, riconosciuto dal Centro sportivo educativo nazionale e dal Coni. I tecnici
che, dopo l’esame teorico-pratico dello scorso 27 novembre, hanno conseguito la certificazione per poter avviare
questo sport che vede protagonisti atleti con varie disabilità, provengono da ogni parte della regione. Tra loro ci sono
istruttori ed educatori cinofili, veterinari, coadiutori in interventi assistiti con l’animale, e psicoterapeuti arrivati da
vari centri isolani: Zomi di Olbia, Crazy dog Agility team di Monastir, Amici per la Pet di Selargius, Unicentu di
Nuoro, e poi ancora Sarcidano agility team di Gergei, My Crazy Dog di Narcao. Rappresentate anche Oliena e
Carbonia. Presenti inoltre i professionisti dell’equipe di pet therapy del Dipartimento di Medicina Veterinaria
dell’Università di Sassari. Durante il corso è stata abilitata Kira, una cagnolina da assistenza guidata dal giovanissimo
Fabrizio Cavassa di Olbia, i cui problemi motori non sono mai stati un limite per portare avanti la sua passione
cinofila.
La parte pratica è stata ospitata nel campo in località Su Mattone. Mentre le lezioni teoriche si sono svolte
nell’auditorium comunale di Olmedo, grazie al patrocinio del Comune, che ha riconosciuto l’importanza di questa
iniziativa: «Siamo orgogliosi che questa nuova attività riservata ai cittadini svantaggiati parta da Olmedo – ha detto
il sindaco Toni Faedda durante il brindisi di fine corso – siamo certi che sia solo l’inizio di una costruttiva
collaborazione». L’ente locale, in particolare il settore Servizi sociali, ha avuto un ruolo attivo perché è stato
coinvolto nell’indicazione di alcuni giovani del paese, Valentina, Enrico e Gioele, che hanno partecipato con grande
entusiasmo alle attività in campo e agli esami finali insieme ai corsisti.
Due i docenti arrivati da oltre mare: il medico e istruttore cinofilo Mara Pinciroli, che ha illustrato l’approccio
all’utente in base alle varie patologie, e il responsabile nazionale di ParAgility in Csen, Franco Quercia: «Sono
colpito dalla preparazione dei cani sardi – ha detto – ho trovato un ottimo livello. Ma ora bisogna rimboccarsi le
maniche. Auspico che questa iniziativa possa avere un grande futuro».
La veterinaria Raffaella Cocco, esperto in benessere animale, ha tenuto le lezioni di medicina veterinaria, oltre ad
effettuare le valutazioni di idoneità sanitaria e comportamentale dei cani. Mentre a Giuseppina Campana, psicologa e
psicoterapeuta, responsabile pet therapy nel Progetto Albatross, il compito di spiegare i complessi meccanismi della
psiche umana.
«Questo corso rappresenta un inizio – ha aggiunto il presidente di ComuniCanem Pierpaola Pisanu – ora
continueremo gli allenamenti con l’obiettivo di organizzare presto manifestazioni di ParAgility in Sardegna e un vero
e proprio campionato regionale insieme ai centri cinofili e a tutti i tecnici abilitati».
Per chi fosse interessato ad avvicinarsi a questa disciplina può contattare l’associazione per mail all’indirizzo
[email protected] o chiamare il 347/0630796 e verrà indicata la struttura più vicina.
Cos’è la ParAgility Dog ?
La ParAgility, già diffusa in Europa, negli ultimi anni ha preso piede anche in Italia. Questo sport è considerato un
intervento ludico-ricreativo e di supporto psico-relazionale. Prende spunto dall’agility dog tradizionale, in cui il cane
deve superare una serie di ostacoli nel minor tempo possibile. Solo che in questo caso a condurre l’animale lungo il
percorso è un atleta affetto da disabilità motorie o psichiche. Rispetto ad altri sport e ad altre forme di interventi
assistenziali mediati dall’animale (pet therapy), la paragility è un canale particolarmente efficace in quanto, si svolge
all’aria aperta, è un’attività dinamica e divertente, favorisce l’interazione con gli altri e l’integrazione sociale. Non
solo. Aumenta l’autostima e la capacità di affrontare dei problemi, attraverso il raggiungimento di obbiettivi
condivisi, stimola la motricità. Si sono riscontrati effetti benefici in situazioni di disabilità intellettivo-relazionale,
motoria, deficit sensoriali ma anche disturbi dello sviluppo, dell’apprendimento e del linguaggio.