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di Paolo Angius
Oggi possiamo godere della rinnovata Piazzetta posta nella Via Garibaldi antistante l’antica Farmacia Podda. Pochi sanno che durante la seconda guerra mondiale, anche questa piazzetta è stata sfregiata dallo spezzonamento Anglo Americano. Possiamo ancor oggi vederne i segni, rappresentati come delle grandi unghiate di una bestia feroce, visibili sulla pietra calcarea della balconata antistante la Via Eleonora D’Arborea. Oggi posto le foto della rinnovata piazza, unitamente ai particolari delle ferite della guerra, con la speranza che qualche persona con scarso senso civico non la imbratti. Propongo di porre una lapide a ricordo di quei tragici anni. Sarebbe bello intitolare la Piazzetta a qualche vittima Cagliaritana.
Per non dimenticare, qualche cenno storico:
Sono trascorsi 66 anni dagli attacchi angloamericani della Seconda Guerra Mondiale,che distrussero l’80% degli edifici e provocarono più di 2.000 vittime guerra 1940 – 43”. Pochi sanno che Cagliari, dopo Napoli, è stata la città italiana più bombardata durante la seconda guerra mondiale, (Tanto che la città è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare al Comune di Cagliari, 19.05.1950)
Il 7 febbraio 1943 fecero la comparsa Loro Gli Aerei USA. Il giorno la città fu sottoposta, per ben 5 Volte, ad Azioni esplorative della ricognizione avversaria ed un spezzonamenti in ALCUNI quartieri periferici e nel Vicino Aeroporto di Elmas. Il 17 Febbraio 1943, ci fu il prologo della triste storia della città e dei Suoi centomila abitanti in guerra. Gli Aerei da bombardamento Americani piombarono nel centro della città per sganciare un tappeto Un gran numero di bombe di medio calibro e di spezzoni incendiari. In via Sant’Efisio, Tra la chiesa di Sant’Anna e Quella di Santa Restituta, avvenne la maggiore strage. Il 26 Febbraio Una ventina di B17 Arrivo su Cagliari da Capo Carbonara rovesciando 50 Tonnellate di bombe Sulla direttrice Bonaria-Castello-Stampace. Il Teatro Civico fu sfondato, il Bastione di San Remy, Colpito da 3 bombe, perse l’arco con parte delle Scale.
In Piazza Costituzione si formo Una Profonda Voragine. In Castello, Il Palazzo del Villamarina fu sventrato, MENTRE la Chiesa di San Giuseppe, Vicino alla Torre dell’Elefante, crollo Completamente. Di Sant’Anna rimase in Piedi Solo la facciata e, in piazza del Carmine, una bomba FECE Una buca larga 8 metri e Molto Profonda e successivamente la Chiesa del Carmine Verra Completamente distrutta. Il Municipio conservava solista la facciata. Parecchie costruzioni del Largo, del Corso, della via Sassari, via Maddalena, via Malta e via Caprera diventarono cumuli di macerie.
Il 28 Febbraio , 85 Aerei buttarono 538 bombe per 123 Tonnellate di Esplosivo. Le Sirene d’allarme, per mancanza di energia elettrica, erano Ormai inservibili . L’incursione Duro 2 ore: Furono distrutti Il Porto, il Palazzo della Dogana e la Stazione delle Ferrovie dello Stato. Tutta Quasi la via Roma Andò in rovina. I morti Furono 200 Secondo le Cifre ufficiali ei feriti ALCUNE centinaia.
A causa dei soli bombardamenti del F ebbraio 1943 morirono, Secondo le Cifre ufficiali pubblicate dal G iornale d’Italia , 416 Cagliaritani, MENTRE feriti e dispersi Furono varie migliaia. La città di Cagliari Venne distrutta all’80%. Nel maggio 1943 circa 45 mila Cagliaritani abbandonarono La città che rimase Praticamente deserta. Con lo sfollamento i Cagliaritani e Gli abitanti delle Altre città cercavano rifugio Nei piccoli paesini, in Alloggi di fortuna colomba, Spesso soffrivano la fame, umiliazioni e amarezze. A Cagliari circolavano Solamente sciacalli Che, Privi di scrupoli e distribuitisi Nei vari rioni, saccheggiarono le poche rimaste illese Abitazioni, asportando e barattando Le cose TROVATE Nelle macerie.
ENG: Cagliari, durante la seconda guerra mondiale, subito pesanti bombardamenti da parte delle forze aeree anglo-americane con B17 bombardieri (le “fortezze volanti”) e caccia pesanti Lightening P38 doppia fusoliera. Ci sono stati bombardamenti devastanti in febbraio e maggio 1943. Il 7 febbraio 1943 la città è stata sottoposta per 5 volte per azioni esplorative di ricognizione e attacco in alcuni quartieri e nel vicino aeroporto di Elmas.
Il 17 febbraio 1943, ci fu il prologo della triste storia della città e dei suoi centomila abitanti nella guerra. I bombardieri americani piombarono nel centro della città a cadere un gran numero di bombe di medio calibro. Via Sant’Efisio, tra cui St. Anne Chiesa e Santa Restituta, ha avuto i danni maggiori. 26 febbraio venti B17 veniva da Capo Carbonara a Cagliari, rovesciando 50 tonnellate di bombe nella zona di Bonaria-Castello-Stampace. Il Teatro Civico è stato distrutto, il Bastione di Saint Remy, colpita da tre bombe, ha perso l’arco con una parte delle scale.
Nel sestiere di Castello, il Palazzo di Villamarina è stato distrutto, e la Chiesa di San Giuseppe, vicino alla Torre dell’Elefante, è crollato completamente. S. Anna rimase in piedi solo la facciata e, in Piazza del Carmine, una bomba ha scavato un buco di 8 metri di larghezza e molto profondi e dopo la “Chiesa del Carmine” è stata completamente distrutta. Il municipio ha mantenuto solo la facciata.
Il 28 febbraio, 85 aerei hanno lanciato 538 bombe per 123 tonnellate di esplosivo. Le sirene, per mancanza di energia elettrica, sono stati inutili . Il raid è durato due ore: sono stati distrutti il porto, il Palazzo della Dogana e la stazione ferroviaria. Quasi tutta la Via Roma cadde in rovina.
A causa del proprio bombardamento nel febbraio 1943 sono morti, secondo i dati ufficiali pubblicati dal “Giornale d’Italia”, 416 persone a Cagliari e feriti e dispersi erano diverse migliaia. La città di Cagliari è stata distrutta fot il 80%. Nel maggio del 1943, circa 45.000 Cagliari ha abbandonato la città, che era praticamente deserto. Spostando il Cagliari e residenti di altre città in cerca di rifugio in piccoli villaggi, in ripari di fortuna, dove, spesso soffrono la fame, l’umiliazione e amarezza. A Cagliari circolare solo sciacalli, senza scrupoli in vari reparti; hanno saccheggiato le poche case rimaste intatte, la rimozione e lo scambio di cose trovate tra le macerie.