“La morte di Simone? Una tragedia annunciata, sull’asse mediano finisci male anche se cadi a 40 km orari”

Guard rail non protetti, svincoli che, purtroppo, spesso vengono fatti a tutto gas dalle auto. Ernesto Salis, del Motoclub della polizia, piange l’ennesima vittima: “E, anche, un caro amico. Bisogna mettere guard rail salvamotociclisti, l’impatto contro il ferro è tremendo, qui c’è anche chi ha perso braccia e gambe. Il Comune ha trovato i soldi per tante cose, recuperi fondi anche per installarli”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA NELLA RAMPA DELLA TRAGEDIA


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“Una tragedia annunciata”. La morte di Simone Longu, il centauro 35enne che si è schiantato contro il guard rail dopo l’urto con una Ford Fiesta sull’asse mediano di Cagliari, fa arrabbiare e infuriare per l’ennesima volta le associazioni che si occupano della tutela stradale dei motociclisti. Tanto più alla luce del fatto, emerso dopo le prime indagini, che Longu non stesse correndo: “Qui finisci male anche se cadi a 40 chilometri orari. Immaginate un arto che va a sbattere su una delle aste in ferro dei guard rail”. Ernesto Salis, membro del Motoclub sardo della polizia, diretto da Luigi Tritapepe, parla nella doppia veste di consigliere dell’associazione e di amico di Simone Longu: “Ci siamo visti tante volte, in occasione delle gare durante le quali la nostra associazione ha garantito la sicurezza stradale. Noi motociclisti ci battiamo da tanto tempo per l’installazione di guard rail protetti. Sinora li hanno installati in pochi punti, se ci fossero stati, sull’asse, oggi non saremmo qui a piangere la morte di un giovane”. Non solo guard rail, in quell’asse mediano dei troppi incidenti c’è spazio anche per i tanti svincoli maledetti, con le auto che spesso arrivano a tutto gas: “Per chi va in moto basta anche una semplice caduta ad un’andatura tranquilla, tipo quaranta chilometri orari, per finire male”.
“Sull’asse mediano di Cagliari vanno cambiate tante cose, ma purtroppo tutte le amministrazioni sottovalutano i problemi e i rischi e, ogni volta, siamo punto e a capo”, dice Salis. “Installare i dispositivi salvamotociclisti sui guard rail costa, è vero, ma se il Comune ha trovato i soldi per fare altre cose, li può trovare anche per acquistarli e metterli su tutto l’asse. Un altro grosso pericolo per chi va in moto sono le buche presenti in tante strade anche a Cagliari, e che spesso si rivelano fatali”.