La “memoria ritrovata”: una mostra da non perdere

Si affaccia alla Cittadella dei Musei, sotto il patrocinio del Fai, un’originale esposizione di eccelse opere d’arte tolte al mercato clandestino


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Tesori artistici d’inestimabile valore, quelli offerti alla vista dei numerosissimi visitatori alla Cittadella dei musei oggi e ieri sotto il patrocinio del Fai Sardegna, dopo essere stati per due mesi e mezzo nello spazio San Pancrazio in una mostra dal titolo esplicativo: “La memoria ritrovata”. Di veri e prori ritrovamenti infatti si tratta, perchè i quadri, sculture, oggetti di varia caratura artistica esposti in questa splendida mostra sono felici ritrovamenti o da scavi clandestini o da fortuiti acquisti di illeciti mercati d’arte, che i carabinieri del Nucleo di tutela patrimoniale e culturale hanno recuperato e restituito al pubblico.

Non si tratta certo di opere minori: in primis Il giardiniere di Van Gogh, “La muta” di Raffaello Sanzio, poi la “Donna con due poltrone di Bonnard”, che insieme alla “Natura morta con cagnolino” di Gauguin giacevano indisturbate a casa di un amatore che le aveva comprate negli anni ’70 per la modica somma di 45ooo lire e non sapeva di avere in casa opere che oggi valgono centinaia di milioni di euro. Poi c’è un bel bozzetto del Tiepolo e diversi dipinti sacri, pale d’altare toscane del Trecento e tanto altro.

Al piano superiore una discreta quantità di inediti bellissimi bronzetti nuragici, sculture, gioielli e moltissimi vasi greci  in ceramica a figure rosse di età classica, perfettamente conservati, talmente fruibili da costituire una vera eccezione museale, nello splendore ammaliante delle loro fattezze, che, come ha osservato la Presidente regionale del Fai, Maria Antonietta Mongiu : “Se non fossero così sicuramente certificati per autentici, penseremmo ad una loro riproduzione, tanto sono ben conservati ed intatti”

Il commercio illecito delle opere d’arte è assai diffuso e questa mostra ha il merito perciò di far conoscere al visitatore opere fuori dal circuito dell’arte, una ‘memoria ritrovata’ appunto, che restituisce la bellezza di oggetti che altrimenti, forse come tanti altri sconosciuti, si perdono al godimento degli spettatori. E per Cagliari è una ghiotta occasione di confermarsi come ‘città della cultura’.

Una mostra originale, un po’ dispersiva per sua natura, dove si affastellano giocoforza contesti diversi, arti differenti, opere tolte dal loro ‘habitat’ naturale, ma proprio per questo molto interessante ed originale, per la multiformità del genio artistico, secondo l’epoca e la destinazione, per quanto la mente umana sa produrre. Non a caso, tanta gente, un vero e proprio assalto. Fino al 15 ottobre sarà aperta a chi voglia approfondire, rivedere, rigustare.