La lunga crisi dei market Sigma: a casa decine di cagliaritani

Chiudono uno dopo l’altro i supermarket della catena Sigma: “Siamo presi in giro”


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Nella “lista nera dei punti vendita”, recanti l’insegna “Sigma”, c’erano anche loro, dipendenti compresi, che da oggi sono ufficialmente a casa. Senza stipendio da 3 mesi, i lavoratori coinvolti ora vivono una realtà che da qualche tempo era stata loro prospettata: a chiudere i battenti, sono rispettivamente i market di via Santa Maria Chiara, a Pirri, Via Dei Colombi (chiusi da un giorno), mentre sabato, serrande abbassate anche per i punti vendita di Monastir, in via Nazionale e Piazza Giovanni XXIII°, in città e lunedì invece, stando a voci sempre più certe, toccherà a Via Is Maglias e in itinere, anche Iglesias, tutti gestiti da “Metide srl”, società partecipata del gruppo di distribuzione Cedi Sardegna e titolare di una dozzina di supermercati affiliati Sigma nel sud dell’Isola.

Una situazione preoccupante, paventata già da tempo: a farne le spese, fu il punto vendita di Viale Trieste, a Cagliari, che lasciò senza lavoro una decina di dipendenti. Nelle scorse settimane, anche Cristiano Ardau, (segretario generale della Uil Tucs Sardegna), aveva sollecitato un incontro con l’azienda per avviare un tavolo di confronto per salvare ogni possibile posto di lavoro. Come il pagamento immediato delle retribuzioni arretrate, ma parrebbe che non sia arrivata alcuna risposta confortante, in un territorio che ha già perso migliaia posti di lavoro nel commercio con centinaia di nuovi disoccupati. A nulla invece è valso lo sciopero dei lavoratori di Via Santa Maria Chiara, che nemmeno due settimane fa, avevano incrociato le braccia in segno di malessere e di protesta generale per questa vertenza tristemente infuocata: «Ci sentiamo solamente presi in giro – dice amareggiato un dipendente, padre di famiglia – tanti sacrifici, anche sostenendo trasferte in altri negozi della catena, con promesse di acconti e addirittura – dice – ci hanno anche detto che tra due settimane le cose cambieranno, ma a noi chi ci aiuta? Dobbiamo andare a vivere come i clochard per essere aiutati? Abbiamo mutui, spese come tanti che vivono nella disperazione senza un soldo».

(Alessandro Congiapreprod.castedduonline.localmente.it )

 

 


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