Venerdì 20 novembre alle 20.30 (turno A), va in scena il settimo appuntamento della Stagione
lirica e di balletto 2015 del Teatro Lirico di Cagliari: La Jura, opera lirica su libretto e musica di
Gavino Gabriel (Tempio Pausania, 1881 – Roma, 1980): un’opera di rara esecuzione che viene
proposta in un nuovo allestimento scenico e in una nuova edizione musicale. La riscoperta di
quest’opera, composta all’inizio del XX secolo, aggiunge un tassello importante alla conoscenza
dei patrimoni dell’opera verista italiana: Gavino Gabriel fu, infatti, amico e stretto collaboratore di
Umberto Giordano e Ruggero Leoncavallo, che propiziarono la composizione di La Jura e ne
favorirono la realizzazione.
L’opera viene presentata, al pubblico cagliaritano, nel nuovo allestimento del Teatro Lirico di
Cagliari che si avvale di regia, scene e costumi di Cristian Taraborrelli, delle luci di Guido Levi,
dei video di Fabio Massimo Iaquone e delle coreografie di Antonella Agati.
La direzione musicale è affidata a Sandro Sanna alla guida di Orchestra e Coro del Teatro
Lirico. Il maestro del coro è Gaetano Mastroiaco. Nell’opera è presente anche il Coro a tàsgia
dell’Accademia Popolare Gallurese “Gavino Gabriel”, al quale viene affidato dal compositore
un ruolo fondamentale per l’esaltazione della matrice etnica.
Interpreti dell’opera sono due distinte compagnie di canto che si alternano nelle recite: Rubens
Pelizzari (20, 22, 25, 27, 29)/Giuseppe Talamo (21, 24, 27 scuole) (Cicciottu Jacòni); Gianluca
Lentini (Gjompàulu Filianu); Paoletta Marrocu (20, 22, 25, 27, 29)/Tiziana Caruso (21, 24, 27
scuole) (Anna); Francesca Pierpaoli (Matalèna); Nila Masala (20, 22, 25, 27, 29)/Barbara
Crisponi (21, 24, 27 scuole) (Pasca Ucchjtta); Lara Rotili (20, 22, 25, 27, 29)/Luana Spinola (21,
24, 27 scuole) (Anghilesa Furitta); Nicola Ebau (Battista Burédda); Enrico Zara (20, 22, 25, 27,
29)/Mauro Secci (21, 24, 27 scuole) (Diécu Fascióla); Stefano Cianci (20, 22, 25, 27,
29)/Alessandro Porcu (21, 24, 27 scuole) (Ciccittu Frési); Moreno Patteri (Un pastore/Un
vendemmiatore).
Gavino Gabriel è un artista eclettico, che, nel corso della sua lunga vita, coltiva molteplici
interessi: la musica, innanzitutto, ma anche le tradizioni popolari, la letteratura, le nuove tecnologie
di riproduzione del suono e l’educazione musicale della collettività. Intellettuale finissimo,
apprezzato da Giuseppe Prezzolini e Gabriele D’Annunzio, crea il progetto della Discoteca di Stato,
di cui è stato il primo direttore a partire dal 1932. Di particolare rilievo la sua attività di
etnomusicologo e il suo impegno per la valorizzazione e la diffusione del folklore musicale della
Sardegna, che contribuisce a far conoscere in tutta Europa organizzando conferenze e concerti fin
dai dai primi decenni del XX secolo.
La prima rappresentazione di La Jura venne eseguita al Politeama Regina Margherita di Cagliari
nel 1928 (con Carmen Melis e Enzo Comi, direttore Gino Boero). Successivamente l’opera viene
ripresa al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1958 (con Rina Gigli, direttore Alexandre Derevitsky,
regia di Anton Giulio Bragaglia) ed al Teatro Massimo di Cagliari nel 1959 (con Angelo Lo Forese,
Boris Carmeli e Anna Maria Frati, direttore Nino Bonavolontà).
Nonostante lo straordinario successo di queste rappresentazioni l’opera non è stata più ripresa e la
partitura non è stata mai pubblicata. La decisione di riportare alla luce una composizione inedita
nasce dalla considerazione del grande valore artistico e interesse storico di un’opera che
rappresenta uno dei primi tentativi, a livello internazionale, di coniugare la tradizione dell’opera
lirica con i grandi patrimoni della musica popolare. Come molti altri compositori della sua epoca
(da Stravinskij a Bartók), Gabriel era convinto che la musica di tradizione popolare fosse un
patrimonio di inestimabile valore che doveva essere non solo studiato e documentato, ma anche
utilizzato come fonte d’ispirazione per la composizione di nuove opere. Gavino Gabriel ha dedicato
gran parte della sua vita a raccogliere i patrimoni della cultura popolare e, componendo La Jura, ha
deciso di proiettarli nella dimensione universale del mito che alimenta la tradizione dell’opera
lirica.
Il progetto di un nuovo allestimento di La Jura era in cantiere da diversi anni, ma non era stato mai
realizzato soprattutto a causa della mancanza di un testo musicale affidabile; il compositore ha
infatti lavorato alla partitura a più riprese, realizzando diverse versioni ed operando ogni volta tagli,
aggiunte e modifiche. Tutti i materiali autografi sono conservati negli archivi dell’Accademia
Musicale Gallurese “Gavino Gabriel” di Tempio Pausania, e sono stati utilizzati per la realizzazione
di una nuova edizione dello spartito e della partitura musicale, curate della musicologa Susanna
Pasticci. La possibilità di disporre di una partitura ricostruita in base a criteri di correttezza
filologica e rigore scientifico rappresenta uno dei presupposti di qualità di questa nuova produzione
del Teatro Lirico di Cagliari, che viene promossa anche attraverso una serie di attività collaterali di
carattere culturale volte a favorire la conoscenza e la valorizzazione del compositore e della sua
opera (laboratori, ricerche, concerti, conferenze e attività in rete).
L’opera mette in scena una storia di amori e passioni che si nutre di tradimenti e giuramenti: la
“jura” è infatti un’antica forma di giuramento ordalico che impone la morte senza vendetta a chi lo
tradisce. L’intreccio amoroso coinvolge il poeta pastore Cicciottu Jacòni e il ricco pastore Battista
Burédda, che si contendono il cuore della dolce Anna e della bella Matalèna, mentre sullo sfondo si
aggira inquietante la presenza di una terza donna, Pasca Ucchjtta, sedotta dal ricco Burédda e resa
folle dalla morte della loro figlioletta Salvatora. Dopo mille peripezie e colpi di scena, la vicenda si
conclude con un lieto fine che celebra il trionfo del vero amore.
Al di là della trama, ciò che Gavino Gabriel vuol davvero mettere in scena è un grande affresco
corale, un universo di valori, uno spaccato di vita vissuta nella dimensione della collettività. La vera
protagonista di La Jura è, dunque, l’intera comunità di Aggius e le tradizioni della Gallura. I
personaggi non agiscono solo sulla scia di pulsioni individuali, ma sono guidati da codici di
comportamento di antica memoria: la pricunta (il rito di contrattazione matrimoniale), l’abbracciu
(fidanzamento ufficiale), l’ora mala (l’influsso malefico legato a sventure e malefizi), i rituali che
scandiscono i raccolti e la vendemmia, le fiere e le feste religiose. Anche i luoghi
dell’ambientazione scenica assumono una valenza rituale: gli stazzi (le case rustiche dei pastori), i
boschi, le conche e la fontana sono spazi carichi di significati millenari che non si limitano a
contenere l’azione ma la determinano, fino a condizionare le scelte e il comportamento dei
personaggi.
In questa prospettiva, La Jura si configura come un’opera che chiama in causa temi di grande
attualità e respiro culturale: la questione dell’identità, intesa come risultato di un complesso
processo di negoziazione tra tradizioni, portati e vissuti diversi; la possibilità di immaginare un
punto di convergenza tra la dimensione dell’oralità, che è propria delle tradizioni popolari, e la
dimensione della scrittura che caratterizza la musica classica e l’opera lirica; e infine, la necessità di
avviare una profonda riflessione sul valore delle identità locali, in un mondo che appare sempre più
proiettato verso la globalizzazione.
Dal punto di vista musicale, questo grande affresco di vita pastorale viene realizzato attraverso un
ampio utilizzo di canti e melodie popolari della Sardegna, che vengono sapientemente incastonati in
una partitura orchestrale che presenta una scrittura armonica densa ed espressiva, in linea con la
migliore tradizione dell’opera verista italiana. I cantati solisti, l’Orchestra e il Coro del Teatro
Lirico sono affiancati da un coro di autentici musicisti popolari che, nel corso dell’opera, eseguono
diversi pezzi di canto a tàsgia, un’antica pratica di canto improvvisato a cinque voci molto diffusa
in Gallura. L’impronta della musica popolare non si avverte solo nei canti originali che Gabriel
riprende dalla tradizione sarda, ma in tutta la partitura orchestrale, dove gli strumenti della famiglia
dei legni sembrano evocare il suono aspro delle launeddas, mentre le regole dell’armonia vengono
continuamente infrante da un continuo slittamento del piano armonico, con una condotta tipica
delle pratiche di tradizione orale e dei contesti improvvisativi. In altre parole, questo audace
esperimento di contaminazione non si traduce in un semplice collage di elementi diversi: la
tradizione popolare intrattiene un dialogo autentico e proficuo con la tradizione della musica
classica, restituendo all’ascoltatore un oggetto sonoro imprevedibile, ma sempre raffinato ed
originalissimo.
Un ulteriore elemento di qualità di questa nuova produzione del Teatro Lirico di Cagliari è la scelta
di coniugare il rigore filologico – nel rispetto del testo e della volontà d’autore – con una
messinscena fortemente sperimentale. Regia, scene e costumi sono affidate a Cristian Taraborrelli,
artista poliedrico riconosciuto a livello internazionale (Premio Franco Abbiati 2004 e 2006; Prix du
Sundacat de la Critique 2009; finalista al Premio Moliére 2009) che, in veste di scenografo, regista
o costumista ha firmato allestimenti per numerosi teatri e festival quali: Teatro Nacional São João
di Porto, Festival d’Avignone, Biennale di Venezia, Odéon e Théâtre du Châtelet di Parigi, Opéra
di Strasburgo, Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Roma, Rossini Opera Festival di Pesaro,
Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Opéra di Monte-Carlo, Théâtre Am Stram Gram di Ginevra,
Scala di Milano.
Cristian Taraborrelli ha progettato una regia e una scenografia dinamiche, in grado di esaltare la
vocazione corale dell’opera, attraverso l’uso di telecamere in diretta e tecniche di motion tracking
che amplificano i dettagli dell’azione su grandi schermi; costumi che prendono vita e ispirazione
dai costumi tradizionali delle raccolte di Gavino Gabriel, ma che, allo stesso tempo, si trasfigurano
in sculture giganti che, come grandi ombre proiettate sugli schermi, amplificano la dimensione
collettiva dell’azione.
Il nuovo allestimento di La Jura di Gavino Gabriel viene finanziato dalla Regione Autonoma della
Sardegna nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Smart Business Factory”, che utilizza
fondi europei per valorizzare i patrimoni culturali della Sardegna attraverso la produzione di
spettacoli dal vivo. In conformità con le linee guida di questo programma, il cast artistico coinvolge
vari artisti della Sardegna, affiancando musicisti di fama internazionale a giovani esordienti
selezionati attraverso un progetto di valorizzazione e promozione dei talenti locali.
La recita del 25 novembre sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3 e della produzione
verranno, inoltre, realizzati un cd e un dvd.
L’opera, della durata complessiva di 2 ore circa compreso un intervallo, viene, ovviamente,
rappresentata in lingua italiana, ma, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, viene
eseguita con l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la
comprensione del libretto.
La Jura viene replicata: sabato 21 novembre alle 19 (turno G), domenica 22 novembre alle 17
(turno D), martedì 24 novembre alle 11 (turno scuole), martedì 24 novembre alle 20.30 (turno
F), mercoledì 25 novembre alle 20.30 (turno B), venerdì 27 novembre alle 11 (turno scuole),
venerdì 27 novembre alle 20.30 (turno C), domenica 29 novembre alle 17 (turno E).
Prezzi biglietti: platea da € 70,00 a € 45,00 (settore giallo), da € 55,00 a € 35,00 (settore rosso), da
€ 40,00 a € 25,00 (settore blu); I loggia da € 50,00 a € 30,00 (settore giallo), da € 40,00 a € 25,00
(settore rosso), da € 35,00 a € 20,00 (settore blu); II loggia da € 30,00 a € 20,00 (settore giallo), da
€ 20,00 a € 15,00 (settore rosso), da € 15,00 a € 10,00 (settore blu).
La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, il
sabato dalle 9 alle 13. Rimane chiusa la domenica e i giorni festivi.
Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono
0704082230 – 0704082249, fax 0704082223, [email protected],
www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter,
YouTube. Biglietteria online: www.vivaticket.it