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Un’ansia lunga sei mesi, quella vissuta da Massimiliano Angius, ingegnere cagliaritano di cinquantadue anni bloccato da gennaio a Lagos, in Nigeria. Nessun volo aereo disponibile da marzo, sua moglie che sta per partorire all’ospedale e tantissimi chilometri di distanza che li separano. Meglio, che li separavano. Dopo i vari appelli sui social dei suoi parenti e anche dopo l’articolo pubblicato su Casteddu Online, arriva la svolta: “La situazione è stata risolta grazie all’intervento dell’ambasciata italiana in Nigeria. Le incomprensioni erano intercorse con il consolato italiano a Lagos, cosa ben diversa dall’ambasciata. Il primo appello faceva erroneamente riferimento all’ambasciata”. Il volo? “Il quattordici luglio”. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.