La furia dell’acqua non risparmia gli animali: vittime a centinaia

Greggi e allevamenti distrutti o minacciati dal maltempo. Situazione critica in molti rifugi e canili


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Sono centinaia, forse migliaia – se contiamo la fauna selvatica – gli animali vittime della furia del ciclone Cleopatra, che ha seminato morte e paura in tutta l’Isola. E sebbene la vita umana e quella animale non possano essere messe sullo stesso livello, è giusto ricordare che sono proprio loro, gli animali, le vittime silenziose di anni di politiche sbagliate e di cementificazione indiscriminata. E l’uomo con loro. Secondo Oipa lo scenario peggiore si è avuto a Nuoro dove molti allevamenti hanno subito perdite enormi in termini di capi di bestiame, in particolare di suini, bovini e ovini. Devastato anche un allevamento di cani da caccia nel nuorese: secondo alcune fonti, tra cui i Carabinieri, sarebbero una trentina i cani annegati. La tragedia non ha risparmiato nemmeno il Campidano dove si contano danni enormi agli allevamenti a Villacidro, con interi greggi di pecore spazzati via dalla furia dei canali in piena a Uras, proprio dove si è avuta la prima vittima umana accertata. Rimane ancora critica la situazione in alcuni canili e rifugi per gatti di Olbia, dove i volontari lavorano da ore con delle pompe per liberare i recinti dall’acqua che ha superato il mezzo metro di altezza. Occorrono anche qui cibo e cucce nuove per gli animali, essendo le altre ormai irrecuperabili. I volontari sperano che il buon cuore delle persone che in questo momento stanno dando il loro aiuto alle famiglie in difficoltà e agli sfollati, possa aprirsi anche per loro, gli animali, che questo aiuto non sono in grado di chiederlo da soli.

 


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