Venerdì 20 maggio 2016, alle 17:30 presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, secondo appuntamento gratuito con gli approfondimenti culturali di Sardonia Associazione Culturale. Nell’ambito del percorso di mostra Our Genocides, il viaggio nella memoria, si terrà la conferenza dal titolo: “la fruizione dell’arte e della storia come strumento di informazione”. Intervengono la Dott.ssa Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna, la Dott.ssa Donatella Mureddu, archeologa e direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, la Prof.ssa Nicoletta Bazzano, professore associato di Storia Moderna, Dipartimento di Storia, beni culturali e territorio dell’Università degli Studi di Cagliari, Otto Gabos, illustratore e sceneggiatore di fumetti, docente di Arte del Fumetto presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna e autore dell’illustrazione sul popolo Armeno, Giulio Barrocu, artista e autore delle installazioni in mostra. L’incontro sarà moderato dallo storico Gianluca Scroccu, presidente di “Solidarietà e Diritti – Fondazione Luca Raggio”.
Il percorso di mostra Our Genocides, il viaggio nella memoria, a cura di Giulio Barrocu e Pamela Sau, promosso da Sardonia Associazione Culturale, MIBACT – Polo Museale della Sardegna e Centro Comunale d’Arte e Cultura MEM – Mediateca del Mediterraneo, con il patrocinio di UNICEF e SAVE THE CHILDREN, è un viaggio itinerante sviluppato su tre poli culturali della città. Dal Museo Archeologico e la Pinacoteca Nazionale alla Mediateca del Mediterraneo, le fotografie di un viaggio ad Auschwitz di Giulio Barrocu evocano le memorie di altri genocidi della storia. Raffigurare il campo di sterminio richiama l’arte della grafica che accompagna, con tavole di autore (Bormiz, Stefania Costa, Otto Gabos, Federica Manfredi, Giomo, Emilio Pilliu, Gabriele Peddes, Daniele Serra, Niccolò Storai, Romeo Toffanetti e Gino Vercelli) le immagini ideali di altri sacrifici di popoli, vittime indiscriminate della non umanità. A fine percorso, nella Mediateca del Mediterraneo l’opera “il muro della Pace”, un messaggio positivo con il contributo di 400 volontari diventati un’altra opera d’arte.
Al Museo archeologico saranno presenti le Soul’s Mirror dedicate ai genocidi dei Nativi Americani e al genocidio del popolo Armeno.